IRAN: 12 ESECUZIONI IN UN GIORNO

20 Dicembre 2010 :

dodici persone sono state impiccate in Iran, in due casi distinti.
Undici uomini sono stati giustiziati nella città di Zahedan, capoluogo della provincia del Baluchestan.
In base al sito ufficiale della magistratura di Zahedan, erano stati riconosciuti come Mohareb (in guerra contro Dio) e come affiliati al gruppo terroristico sunnita Jondollah.
Gli undici uomini, messi a morte di mattina nel carcere cittadino, sono stati identificati come:
Abdolbaset Shahbakhsh, figlio di Allah Dad; Abdolnaser Shahbakhsh, figlio di Allah Dad; Abdolshakor Zangi Zahi, figlio di Hossein, riconosciuto come Mohareb e di aver sparato contro e ucciso tre poliziotti; Mohammad Saleh Eslam Zahi, figlio di Ata Mohammad; Naser Shahbakhsh, figlio di Zaman; Lal Mohammad Shahbakhsh figlio di Karim; Ataollah Rigi, figlio di Mohammad, riconosciuto come Mohareb e di aver partecipato a scontri che costarono la vita a 12 poliziotti; Abdolrahman Naroei, figlio di Khaleghdad, colpevole di aver offerto rifugio a militanti del gruppo e fornito esplosivo; Abdolraof Shahbakhsh, figlio di Shanbeh, Mohareb e coinvolto in scontri armati;
Balanch Naroei, figlio di Ali, Moharebeh e implicato in rapine e sequestri; Ahmad Naroei, figlio di Abdolkarim, Moharebeh e implicato negli scontri successivi all’attentato esplosivo contro una moschea di Zahedan.
Nello stesso giorno, una donna è stata impiccata di mattina nel carcere di Qazvin, città ad ovest della capitale Teheran.
La notizia è stata riportata dal quotidiano Asr-e-Iran, secondo cui la giovane, identificata come Mahin Ghadiri, 33 anni, era stata riconosciuta colpevole di aver ucciso e derubato sei persone, nel 2008.
Mahin era stata condannata a 74 frustate, alla restituzione dei beni rubati, ad un periodo di detenzione e cinque volte alla Qesas (risarcimento), mediante impiccagione.
 

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