INDIA: PENA DI MORTE COMMUTATA IN ERGASTOLO SENZA POSSIBILITÀ DI LIBERAZIONE

La Corte Suprema indiana

05 Marzo 2025 :

La Corte Suprema dell'India ha commutato la condanna a morte di Ramesh A. Naika, condannato per l'omicidio dei suoi due figli minorenni, in ergastolo senza possibilità di liberazione, ha riportato Law Trend il 3 marzo 2025.
La Corte, composta dai giudici Vikram Nath, Sanjay Karol e Sandeep Mehta, ha confermato la colpevolezza dell’imputato ma ha modificato la sentenza che era stata imposta dai tribunali inferiori.
Ramesh A. Naika, ex direttore di banca, è stato riconosciuto colpevole degli omicidi del figlio di 10 anni Bhuvanraj e della figlia di 3 anni e mezzo Krithika, commessi nel giugno 2010.
Il caso sarebbe legato alla disapprovazione di Naika per la relazione in cui era impegnata la cognata.
L'accusa ha sostenuto che Naika, arrabbiato per il rifiuto della moglie e della cognata di assecondare i suoi desideri, ha pianificato ed eseguito gli omicidi come vendetta.
Secondo l'accusa, Naika ha prima ucciso la cognata, Savitha, e la suocera, Saraswathi, a Tumkur, prima di recarsi a Mangalore, dove ha portato i suoi due figli a fare un giro in macchina con il pretesto di un'uscita.
Poi li avrebbe annegati in una cisterna d'acqua situata nei giardini di un conoscente. Dopo il crimine, ha inviato un messaggio alla moglie esortandola a suicidarsi.
La moglie ha informato subito la polizia, che ha arrestato Naika.
Il tribunale di primo grado, sulla base di prove indiziarie, ha dichiarato Naika colpevole ai sensi della Sezione 302 del Codice penale indiano (IPC) e lo ha condannato a morte.
L'Alta Corte del Karnataka ha confermato la colpevolezza e la condanna a morte, concludendo che il crimine rientrava nella categoria del "più raro tra i rari".
Per sostenere la colpevolezza di Naika, l’accusa si sarebbe basata su prove indirette, tra cui dichiarazioni di testimoni, perizie forensi e registrazioni delle chiamate.
La Corte ha concluso che Naika era infuriato per l’affronto della cognata e intendeva punire la moglie e la sua famiglia uccidendo i bambini.
La difesa ha contestato i messaggi SMS presentati come prova, citando la non conformità rispetto alla Sezione 65B della Legge sulle Prove. Tuttavia, la Corte ha stabilito che fossero di natura corroborante e ammissibili.
La Corte Suprema ha di nuovo valutato se il caso rientrasse nei criteri per la pena di morte ai sensi della dottrina del "più raro tra i rari".
Pur confermando la colpevolezza di Naika, la Corte Suprema ha stabilito che la condanna a morte non fosse giustificata a causa dei seguenti fattori attenuanti: Naika non aveva precedenti penali; sono stati evidenziati il ​​suo buon comportamento e i rapporti positivi con i membri della famiglia; la sua condotta durante la custodia non indicava che fosse irrecuperabile; il caso si basava su prove circostanziali piuttosto che su prove dirette.
La Corte Suprema ha osservato: "L'assoluta irrevocabilità della pena di morte la rende completamente incompatibile con la minima esitazione da parte della Corte".
La Corte ha inoltre affermato che la possibilità di riforma deve essere presa in considerazione prima di imporre la condanna capitale.
Citando precedenti in cui la Corte Suprema ha commutato le condanne a morte in casi basati su prove circostanziali, i giudici hanno concluso che Naika dovrà scontare l'ergastolo senza possibilità di liberazione.

 

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