INDIA: LA PRESIDENTE PRATIBHA PATIL DIFENDE IL SUO RECORD DI CLEMENZE CONCESSE AI DETENUTI NEL BRACCIO DELLA MORTE

La presidente indiana Pratibha Patil

26 Giugno 2012 :

la Presidente uscente dell'India Pratibha Patil si è difesa dalle critiche dei media per il suo “eccesso di misericordia” dimostrata durante il suo mandato con la concessione del perdono a circa tre dozzine di detenuti nel braccio della morte.
Pratibha Patil, divenuta la prima donna Presidente dell'India nel 2007 e che lascia il suo incarico il mese prossimo, ha commutato in ergastolo 35 condanne a morte durante i suoi cinque anni di mandato, più di qualsiasi altro capo di Stato prima di lei.
I media indiani hanno generalmente criticato questo suo record, mettendo in discussione l’opportunità di atti di clemenza in alcuni casi di omicidio, stupro e rapimento di minori.
"La Presidente Pratibha Patil ha concesso la grazia all’eccesso", è stato il verdetto del Times of India, mentre il Mail Today ha messo in discussione le sue motivazioni. "Nel suo apparente eccesso di zelo per risultare come l'apostolo della misericordia, sembra aver sorvolato su alcuni dettagli raccapriccianti", ha scritto il quotidiano.
In una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio, la Patil ha difeso le sue scelte, insistendo di aver preso “decisioni ben ponderate”, dopo aver acquisito il parere del ministro dell’interno.
"E’ stata montata una storia come se molti criminali brutali sono stati perdonati e liberati", dice la nota. "Il presidente sta assolvendo a un obbligo costituzionale e non distribuendo munificenza a piene mani".
L'India ha centinaia di detenuti condannati in attesa di esecuzione, tra cui gli assassini dell'ex primo ministro Rajiv Gandhi e il cittadino pakistano Mohammed Ajmal Kasab, l'unico terrorista superstite degli attentati di Mumbai del 2008.
Un sistema di appello lungo e complesso porta spesso i condannati alla pena capitale a stare nel braccio della morte per molti anni. Nella maggior parte dei casi la pena di morte viene poi commutata in ergastolo.
L’ultima esecuzione India risale al 2004, quando un’ex guardia giurata è stata impiccata per lo stupro e l'omicidio di una studentessa di 14 anni.
 

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