25 Giugno 2025 :
Un tribunale speciale di Jalpaiguri, nello Stato indiano del Bengala Occidentale, ha condannato a morte Haripada Roy, 31 anni, per lo stupro e omicidio di una bambina di 11 anni, ha riportato il Times of India l’11 giugno 2025.
I crimini furono commessi il 29 settembre 2023 a Tuklimari, presso Dhupguri, città nel distretto di Jalpaiguri.
La vittima fu rapita fuori casa mentre il padre e lo zio erano assenti per partecipare a una riunione.
La madre della bambina denunciò la scomparsa intorno alle 14:00, dando inizio a un'estesa ricerca, prima che venisse presentata una denuncia formale alla stazione di polizia di Dhupguri.
Roy era vicino di casa della vittima e aveva instaurato un rapporto di amicizia con lei, che si recava spesso a casa sua per guardare la televisione.
Proprio a casa sua, l’imputato avrebbe violentato e strangolato la vittima.
Nel tentativo di nascondere il crimine, ha trasportato il corpo in un sacco di plastica sulla sua bicicletta a circa 20 km di distanza e lo ha scaricato sulle rive del fiume Dudwa.
Il corpo della vittima è stato ritrovato il 1° ottobre nei pressi di Kaji Para.
L'autopsia ha confermato lo stupro e lo strangolamento come causa del decesso.
Roy è stato arrestato il giorno successivo dopo che alcuni residenti hanno testimoniato di aver visto la bambina entrare in casa sua e sono state recuperate prove che lo collegavano al crimine.
Durante l’arresto, ha confessato il crimine.
Il giudice speciale di Jalpaiguri, Rintu Sur, ha dichiarato Roy colpevole ai sensi degli articoli 376AB, 302 e 201 del Codice Penale Indiano (IPC), insieme all'articolo 6 del Pocso Act (Legge sulla Protezione e Repressione dei Crimini contro Donne e Minori).
Oltre alla condanna a morte, Roy è stato condannato a sette anni di carcere duro e a una multa di 5.000 rupie per aver distrutto prove. Il tribunale ha inoltre ordinato all'autorità distrettuale dei servizi legali di fornire un risarcimento di 500.000 rupie alla famiglia della vittima. Il procuratore aggiunto Debasis Dutta ha sottolineato la natura particolarmente efferata del crimine, osservando che la vittima aveva la stessa età della figlia dell'autore.
"Il tribunale ha ritenuto il crimine rientrante nella categoria dei casi “più rari tra i rari”, in cui l'uomo non solo ha violentato e ucciso la vittima, ma ha anche cercato di cancellare le prove", ha dichiarato Dutta.