INDIA: CONDANNA A MORTE COMMUTATA POICHÉ IL CASO NON RIENTRA TRA I ‘PIÙ RARI TRA I RARI’

29 Aprile 2024 :

L'Alta Corte del Kerala ha commutato la condanna a morte di Narendra Kumar, originario dell'Uttar Pradesh e unico imputato nel caso del triplice omicidio di Parampuzha, all'ergastolo senza possibilità di liberazione per 20 anni, ha riferito il Times of India il 26 aprile 2024.
I giudici AK Jayasankaran Nambiar e VM Syam Kumar dell’alta corte hanno invece confermato le condanne di Kuman per altri reati come rapina e violazione di domicilio.
Kuman aveva impugnato le condanne stabilite dal tribunale distrettuale di Kottayam, chiedendo la revisione della condanna a morte.
L’uomo è stato accusato di aver ucciso Praveen Lal, il proprietario della Wash World Laundry a Parampuzha, Kottayam, e i suoi genitori Lalasan e Prasanna Kumari, a mezzanotte del 16 maggio 2015.
Kumar, che era un impiegato della lavanderia, avrebbe commesso il triplice omicidio infliggendo alle vittime ferite alla testa e al collo con un'ascia e un coltello. Poi avrebbe rubato una catena d'oro e orecchini a bottone indossati da Prasanna Kumari, tagliandole i lobi delle orecchie. Successivamente, sarebbe entrato nella casa vicina rubando ornamenti d'oro.
Il tribunale di prima istanza lo ha condannato a morte mediante impiccagione per il reato di omicidio, oltre a due ergastoli per i reati di rapina e violazione di domicilio. È stato inoltre condannato a pagare un risarcimento di 300.000 rupie a Bipin Lal, fratello della vittima Praveen Lal.
Il collegio giudicante d'appello ha ricordato che la condanna a morte è riservata solo a quei casi che si qualificano come “i più rari tra i rari”. Sebbene i fatti e le circostanze provati contro l'accusato indichino il suo coinvolgimento in un raccapricciante caso di triplice omicidio, la corte non arriverebbe al punto di classificarlo come il "più raro dei rari" per imporgli la condanna a morte.
La Corte ha inoltre ritenuto che l’imposizione di termini più severi di reclusione a vita avrebbe rappresentato il giusto equilibrio tra gli interessi contrapposti degli imputati e del pubblico in generale e avrebbe contribuito notevolmente a sostenere la fiducia dell’opinione pubblica nel sistema legale. La Corte ha quindi commutato la condanna a morte pronunciata nei suoi confronti.

 

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