12 Settembre 2024 :
L'Alta Corte di Patna, capitale dello stato indiano di Bihar, l'11 settembre 2024 ha commutato in 30 anni di carcere le condanne a morte di quattro persone riconosciute responsabili delle esplosioni che nel 2013 presero di mira il comizio elettorale di Narendra Modi a Patna.
I giudici Ashutosh Kumar e Jitendra Kumar hanno inoltre confermato l'ergastolo assegnato nello stesso caso ad altri due imputati da un tribunale speciale della NIA (National Investigation Agency).
Una serie di esplosioni scosse l’area del Gandhi Maidan di Patna e altri luoghi vicini prima e durante l’imponente comizio di Narendra Modi, allora primo ministro del Gujarat e candidato primo ministro del BJP (Bharatiya Janata Party), in vista delle elezioni del Lok Sabha (Camera bassa indiana) del 2014.
Le esplosioni provocarono la morte di sei persone e il ferimento di altre 89.
Un tribunale speciale della NIA ha riconosciuto colpevoli nove imputati il 1° novembre 2021, di cui quattro - Imteyaz Alam, Haider Ali, Numan Ansari e Md Mujibullah Ansari - sono stati condannati a morte, mentre due - Md Umer Siddiqui e Azharuddin Qureshi - sono stati condannati all'ergastolo.
Nella sua sentenza di 83 pagine, l’Alta Corte ha affermato che "una lettura semplice delle prove rende molto chiaro che tutti e sei gli appellanti sono colpevoli di omicidio e di reati punibili ai sensi dell'Unlawful Activities (Prevention) Act del 1967 e dell'Explosive Substances Act del 2001".
“L’Alta Corte, tuttavia, ha commutato la condanna a morte dei quattro condannati, osservando che "sono persone di giovane età senza contatti transfrontalieri consolidati e non c'è stato alcun tentativo da parte loro di provocare alcuna azione di ritorsione".
In base agli atti, gli imputati avevano legami con un'organizzazione terroristica fuorilegge, i Mujaheddin indiani.