17 Marzo 2005 :
sarebbero 1.422 le esecuzioni praticate in India nel decennio 1953-63. Ad affermarlo è l’Unione Popolare per i Diritti Democratici (PUDR), una delle più importanti organizzazioni indiane a difesa dei diritti civili e politici.Il PUDR ha ricavato la cifra dagli archivi governativi: l’Appendice del 35° Rapporto della Commissione Legislativa, pubblicato nel 1965, riporta tutte le esecuzioni del decennio in questione, effettuate in 16 stati dell’India. Le persone messe a morte risultano 1.422, tuttavia il documento della Commissione non specifica i crimini commessi.
Lo Stato di Madras guida la classifica con 485 esecuzioni, seguito dall’Uttar Pradesh (397), dal Punjab (140) e dall’Andhra Pradesh (119).
“Considerate le 1.422 esecuzioni nel solo decennio1953-63, ha detto il segretario del PUDR, Deepika Tandon, il numero delle persone messe a morte a partire dall’indipendenza del 1947 sarà molto più grande”. Considerata la gran quantità di informazioni sul crimine in possesso del Governo – ha concluso l’Organizzazione – resta difficile spiegare perché le autorità abbiano mantenuto il silenzio su un così alto numero di esecuzioni.
Secondo i dati forniti dal Ministero degli Interni, ad oggi sono state giustiziate “soltanto” 55 persone. Il Dipartimento Nazionale Statistiche sul Crimine, che finora non ha fornito informazioni su esecuzioni precedenti al 1995, non ha saputo spiegare l’enorme differenza tra le cifre ufficiali e quelle riferite dal PUDR.
(Fonti: New Kerala, 13/03/2005)