GIORDANIA: CONDANNATA A MORTE PER L’OMICIDIO DELLA FIGLIASTRA

16 Marzo 2025 :

La Grand Criminal Court ha condannato all’impiccagione in Giordania una donna per aver avvelenato la figliastra, ha riferito Roya News il 13 marzo 2025.
La donna avrebbe ucciso la figliastra dopo la scoperta, da parte di quest’ultima, di una relazione illecita tra l'imputata e il figlio del vicino, un minorenne.
La Corte ha ritenuto l'imputata colpevole di omicidio premeditato ai sensi dell'articolo 328/1 del codice penale.
La donna è una cittadina araba e seconda moglie del padre della vittima.
L’imputata e il figlio minorenne del vicino comunicavano tramite WhatsApp, utilizzando dei messaggi in codice.
Venti giorni prima dell'omicidio, la vittima avrebbe scoperto questi messaggi chiedendo spiegazioni all’imputata, che li avrebbe liquidati come innocui.
Per indagare ulteriormente sulla natura della relazione, la vittima ha utilizzato il telefono dell'imputata per inviare messaggi al figlio del vicino. Quando la vittima ha minacciato di denunciare la relazione, l'imputata avrebbe deciso di ucciderla.
Dopo un'attenta riflessione, la donna avrebbe scelto di usare il Lannate, marchio per il composto chimico metomil, un insetticida ad ampio spettro usato per eliminare vari parassiti in agricoltura.
Il Lannate è efficace contro un'ampia gamma di insetti, tra cui bruchi, afidi e coleotteri ed è altamente tossico per gli esseri umani.
A causa dei suoi potenziali rischi per la salute, l'uso del Lannate e di altri prodotti a base di metomil è regolamentato in molti Paesi e sono essenziali adeguate precauzioni di sicurezza quando lo si usa.
Il giorno del crimine, l'imputata avrebbe chiesto alla vittima di recuperare il Lannate dalla fattoria dove lavorava suo padre, sostenendo che fosse necessario per uccidere una vipera in casa. Dopo aver ricevuto la sostanza, l'imputata lo avrebbe mescolato con acqua, entrando nella stanza della vittima per svegliarla. Quando la vittima ha chiesto dell'acqua, l'imputata le avrebbe dato la miscela di acqua avvelenata.
Dopo aver commesso il crimine, la donna avrebbe tentato di coprire le tracce, bruciando la bottiglia del veleno.
Le indagini hanno tuttavia portato al suo arresto.
Il minore coinvolto nel caso è stato processato nel tribunale competente.

 

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