GIAPPONE: CONDANNA A MORTE CONFERMATA PER LA ‘VEDOVA NERA’

Kanae Kijima

14 Aprile 2017 :

la Corte Suprema del Giappone ha confermato la condanna a morte di una donna di 42 anni riconosciuta colpevole degli omicidi di tre uomini conosciuti online nella zona di Tokyo nel 2009.
Sebbene Kanae Kijima si fosse dichiarata non colpevole per gli omicidi, la Corte ha stabilito che ha ucciso tutti e tre gli uomini - Takao Terada 53 anni, Kenzo Ando, ​​80, e Yoshiyuki Oide, 41 - tra gennaio e agosto del 2009.
I tribunali di grado inferiore hanno riconosciuto Kijima, che nel braccio della morte ha cambiato il suo cognome in Doi, come autrice degli omicidi, principalmente sulla base di prove circostanziali, respingendo la tesi del difensore secondo cui le vittime si potrebbero essere suicidate o essere morte accidentalmente. La causa della morte nei tre casi è stata avvelenamento da monossido di carbonio.
Nel marzo 2012, il Tribunale distrettuale di Saitama l’ha riconosciuta colpevole di omicidio e l'ha condannata a morte, come richiesto dalla pubblica accusa, dicendo che aveva acquistato tavolette di carbone e sonniferi, predisposto stufe ed era rimasta con ogni uomo fino a poco prima che morisse.
Nel marzo 2014, l'Alta Corte di Tokyo ha confermato la condanna a morte, dicendo che la donna ha commesso i crimini per mantenere uno stile di vita lussuoso.
Kijima è l'ultimo esempio in Giappone di donne coinvolte nella morte di numerosi partner - definite “vedove nere” come il ragno femmina che divora il maschio dopo l'accoppiamento.

 

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