18 Dicembre 2006 :
il governatore della Florida, Jeb Bush, ha sospeso tutte le esecuzioni in attesa che si chiariscano le circostanze degli errori che hanno segnato la morte di Angel Diaz. Diaz, giustiziato il 13 (vedi) ha impiegato 34 minuti a morire, quasi il triplo del tempo che e' stato necessario in Florida nelle due precedenti esecuzioni di quest’anno. Diaz, secondo i testimoni che hanno assistito all'esecuzione, dopo l'iniezione e' stato colto da tremiti, mostrando smorfie al volto, come se soffrisse. Dopo una ventina di minuti, gli e' stata somministrata una seconda dose di sostanze letali che era pronta proprio per il timore che l'organismo di Diaz, per una patologia al fegato, si rivelasse troppo lento a metabolizzare il veleno. “Qualcosa e' ovviamente andato storto in modo grave”, ha detto Neal Dupree, che assisteva Diaz sul piano legale. “Sembrava provare un gran dolore, ha boccheggiato per 11 minuti”. Una portavoce dell'amministrazione carceraria, Gretl Plessinger, ha riconosciuto che la durata della procedura e' stata insolita, ma non ha saputo precisare se si tratti della più lunga nella storia delle esecuzioni in Florida. Il Dipartimento delle prigioni, all'indomani della vicenda, aveva attribuito il lungo decesso al fatto che una patologia al fegato avrebbe reso più difficile all'organismo di Diaz assimilare i veleni. Ma l'autopsia ha fatto emergere che il fegato era in condizioni normali, nonostante in passato il detenuto avesse avuto un'epatite. Secondo il dottor William Hamilton, che ha eseguito l’autopsia, l'esecuzione nella notte tra mercoledì e giovedì e' stata segnata da errori: gli aghi avrebbero perforato le vene di Diaz e le sostanze letali si sarebbero così disperse nei tessuti. E' stata necessaria una seconda iniezione per uccidere il detenuto, che secondo alcuni testimoni oculari avrebbe dato segnali di sofferenza mentre era privo di sensi. Il responsabile dell' amministrazione penitenziaria, James McDonough, ha sostenuto che il personale del carcere di Starke, dove e' stata eseguita la procedura, non ha notato alcun rigonfiamento nelle braccia di Diaz, una circostanza che avrebbe segnalato la presenza di un problema. Secondo il medico legale, però, l'autopsia ha permesso di individuare vistose infiammazioni di oltre venti centimetri sia sul braccio destro che su quello sinistro, bruciature che dimostrano la fuoriuscita dei liquidi dalla vena. “Lo stato della Florida sta uccidendo un innocente - ha detto, in spagnolo, quando era già disteso sul lettino - la pena di morte e' una forma di vendetta, ma anche un atto di vigliaccheria da parte di essere umani”. Martin McClain, un avvocato che assiste oltre 100 detenuti nel braccio della morte, ha chiesto l'apertura di un'indagine su ciò che e' accaduto nella camera della morte del carcere della Florida. A suo dire, se fosse provato che Diaz ha sofferto prima di morire si tratterebbe di una prova che l'iniezione e' da considerare un metodo “crudele e inusuale”, quindi vietato dalla Costituzione. Diaz, ex membro di una gang portoricana, ha rivendicato la sua innocenza fino all’ultimo. Fino all' ultimo i suoi difensori avevano cercato di ottenere un rinvio sulla base degli interrogativi sulla legalita’ del metodo più diffuso negli Stati Uniti. Nei mesi scorsi proprio un caso della Florida era arrivato fino alla Corte Suprema e i giudici di Washington avevano aperto la strada alla possibilità per i detenuti di presentare ricorsi, anche in extremis, contro l'uso del cocktail di veleni per ucciderli. Il governatore Bush ha spiegato che non firmerà più un' ordine di esecuzione e ha dato disposizione di attendere le conclusioni degli studi di una commissione speciale sulle iniezioni - che dovrebbe riferire entro il primo marzo - prima di giustiziare qualcuno. La Florida in realtà al momento non ha in programma alcuna esecuzione per i primi mesi del 2007 e Bush lascerà l'incarico a gennaio. Il suo successore, Charlie Crist, si e' però detto a sua volta turbato dal caso Diaz e potrebbe mantenere in vigore la moratoria di fatto. Con l'esecuzione in Florida, l'ultima in programma negli Usa quest'anno, il totale delle condanne alla pena capitale eseguite nel 2006 ha raggiunto quota 53, il numero piu' basso da 10 anni, con un calo del 46% rispetto all'anno record 1999. Il braccio della morte e' diminuito per il quinto anno consecutivo: sono ora 3.366 le persone che aspettano l'esecuzione nelle prigioni americane, rispetto alle 3.415 dello scorso anno.(Fonti: Associated Press, Los Angeles Times, The Guardian, The (London) Times, 15/12/2006)