FLORIDA (USA): 2/3 DEI CONDANNATI A MORTE PRESENTANO SERI PROBLEMI MENTALI

17 Gennaio 2017 :

un nuovo studio calcola che 2/3 dei condannati a morte delle 5 contee più attive nell’emettere condanne capitali presentano seri problemi mentali.
Lo studio, condotto dal Fair Punishment Project dell’Università di Harvard, rileva che circa 1/3 delle condanne a morte dello stato provengono da sole 5 contee: Duval, Miami-Dade, Hillsborough, Orange, e Pinellas.
Come è noto, recentemente la Corte Suprema di Stato ha ordinato di rivedere tutte le condanne a morte emesse in Florida in data posteriore al 2002 nei casi in cui il voto della giuria popolare non sia stato all’unanimità. Lo studio ha enucleato 48 condanne nelle 5 contee che rispondo a questo requisito.
Nel 63% dei casi, secondo lo studio, gli imputati “mostravano segni di seria malattia mentale o di disabilità intellettuale, avevano nella loro biografia traumi infantili di devastante severità, o erano molto giovani, più giovani dell’età richiesta in Florida per acquistare alcolici (21 anni)”.
Per tutti questi casi, argomenta lo studio, la pena di morte è stata applicata in maniera sproporzionata. Nel 35% dei casi gli imputati avevano quozienti intellettivi così bassi o avevano subito traumi cerebrali di tale entità da renderli equiparabili alle persone con disabilità intellettiva, nei cui confronti è incostituzionale emettere sentenze di morte.
Circa 1/5 dei 48 casi esaminati mostrano sintomi o diagnosi di grave malattia mentale.
Circa il 23% avevano subito gravi traumi infantili e/o emotivi.
6 imputati avevano meno di 21 anni.
Più di ¼ dei 48 casi appartengono a due o più delle categorie sopra citate.
In conclusione, lo studio sostiene che “quanto sopra rilevato solleva la legittima domanda se il sistema capitale della Florida, anche nel caso venisse modificato fino a prevedere il voto all’unanimità della giuria popolare, possegga quel criterio selettivo che vuole che la pena di morte venga applicata solo ai peggiori tra i peggiori”.
 

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