17 Aprile 2021 :
Dichiarazione di Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino-Spes contra spem:
“Il fatto rilevante è che la Corte Costituzionale, a giudicare dal suo Comunicato stampa, ha considerato l’ergastolo ostativo contrario alla Costituzione italiana e alla Convenzione europea sui diritti dell’uomo. Una decisione che si pone nel solco tracciato prima dalla Corte europea con la sentenza Viola contro Italia e poi dalla stessa Corte Costituzionale con la sentenza Cannizzaro-Pavone.
Anche questa pronuncia stabilisce quindi la fine della collaborazione con la giustizia come unico criterio per valutare il ravvedimento del condannato, il cambiamento del suo modo di pensare, di setntire e di agire. Ribadisce dunque l’incostituzionalità delle preclusioni assolute e degli sbarramenti automatici che, negli ultimi trent’anni, il regime italiano dell’antimafia ha disseminato nel percorso di reinserimento sociale delle persone condannate.
La parola è rimessa ora al Parlamento, come peraltro la stessa Corte europea indicava quale via preferenziale per affermare il diritto alla speranza e, quindi, riformare il sistema dei reati ostativi al reinserimento sociale dei detenuti.
La sfida è chiara. È stato stabilito un luogo e un tempo per trovare un compromesso impossibile tra una questione di diritto in linea di principio già risolta – l’ergastolo ostativo è incostituzionale! – e una questione di politica criminale – il contrasto alla criminalità organizzata – che i professionisti della lotta alla mafia vorrebbero risolvere ‘more solito’ con la terribilità di leggi speciali e misure di emergenza, pene senza fine e regimi penitenziari mortiferi.”