29 Maggio 2012 :

la Corte di Cassazione degli Emirati Arabi Uniti ha confermato la condanna alla fucilazione di una cameriera etiope accusata degli omicidi della propria datrice di lavoro marocchina e di suo figlio, a meno che il marito della vittima non decida di accettare il prezzo del sangue. La cameriera avrebbe accoltellato la donna 117 volte, una settimana dopo aver iniziato a lavorare nella sua abitazione. L’etiope ha sostenuto di aver agito per legittima difesa, dal momento che la datrice di lavoro la stava minacciando. "Se il marito della vittima cambia idea, anche all'ultimo minuto, il caso torna in tribunale", ha dichiarato Khateri Ahmad, capo dei Tribunali dell’emirato di Ras Al Khaimah. Per l’esecuzione della condanna a morte c’è anche bisogno dell’approvazione presidenziale.
Circa due anni fa, le due donne avrebbero litigato dopo che la padrona di casa aveva minacciato la cameriera di farla deportare. Una volta uccisa la padrona, la cameriera avrebbe portato il cadavere nella stanza dove dormiva il bambino di due anni, appiccando il fuoco. Il bambino sarebbe morto per soffocamento da fumo.