EGITTO: STUDENTE COSTRETTO A CONFESSARE E POI GIUSTIZIATO

Moataz Mustafa Hassan

06 Luglio 2021 :

Le autorità egiziane il 4 luglio 2021 hanno giustiziato uno studente universitario che era stato riconosciuto colpevole del tentato omicidio di un ufficiale di polizia, avvenuto ad Alessandria nel 2018, ha reso noto un gruppo per i diritti citando la famiglia del giovane.
Secondo la Rete Egiziana per i Diritti Umani (ENHR), l'Autorità carceraria ha giustiziato Moataz Mustafa Hassan, uno studente di ingegneria di 27 anni, all'interno di una prigione del Cairo. Il suo corpo è stato poi trasferito all'obitorio di Zeinhom in attesa di essere consegnato alla sua famiglia per la sepoltura.
Il 14 giugno 2020, in una sentenza definitiva, il Tribunale Speciale per la Sicurezza dello Stato, presieduto dal giudice Mohamed Sherine Fahmy, aveva condannato all'impiccagione tre imputati, tra cui Hassan, nel caso del tentato omicidio dell'ex Direttore della Sicurezza nel Governatorato di Alessandria, il generale maggiore Mustafa Al-Nimr, risalente a marzo 2018.
Un'esplosione colpì il convoglio di Nimr nella zona di Sidi Gaber ad Alessandria causando la morte di due sue guardie, secondo il Ministero degli Interni. Il caso riguarda 11 imputati, nove dei quali sono stati processati in contumacia.
Il 22 aprile 2018 le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nella casa di Hassan, nella zona di King Mariout ad Alessandria, lo hanno aggredito e trascinato in strada, davanti a testimoni oculari. In seguito sua madre e sua sorella minore sono state arrestate e minacciate, per costringere il giovane a confessare.
Secondo l'ENHR, i tre sono stati torturati all'interno di una delle sedi della sicurezza ad Alessandria.
Il gruppo ha affermato che Hassan è forzatamente scomparso per un periodo di due mesi fino a quando il Ministero degli Interni egiziano ha comunicato il 28 giugno 2018 il suo arresto, insieme a quello di un altro imputato.
"Gli investigatori lo hanno minacciato che avrebbero violentato sua madre e sua sorella di fronte a lui se non avesse confessato", ha detto Ahmed Attar, direttore esecutivo di ENHR, a Middle East Eye.
Per Attar, l'accusa ha condotto le indagini in assenza dell'avvocato di Hassan, in violazione della Costituzione.
"Durante il processo, Hassan ha fornito prove della tortura, con segni visibili sul suo corpo, e la sua famiglia ha presentato numerose denunce relative alla sua sparizione forzata, ma tutto ciò è stato ignorato dal giudice", ha aggiunto Attar.
La notizia dell'esecuzione di Hassan ha scatenato reazioni rabbiose da parte dei difensori dei diritti umani egiziani, che hanno accusato le autorità di averlo torturato per registrare una video-confessione prima della sua condanna.
Alcuni hanno condiviso le foto di Hassan, prima e dopo la sua detenzione, che mostrano evidenti segni di tortura.
Finora, almeno 51 uomini e donne sono stati giustiziati in Egitto dall’inizio del 2021.

 

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