20 Gennaio 2022 :
La Corte di Cassazione di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, ha confermato la condanna a morte di un cittadino emiratino riconosciuto colpevole dell’omicidio premeditato del padre, ha comunicato la stessa Corte il 17 gennaio 2022.
La Corte si è detta convinta che il condannato avesse deciso di uccidere suo padre e che avesse preparato un'arma affilata per compiere l'omicidio.
Dopo aver incontrato il padre, lo avrebbe colpito in diverse parti del corpo, provocando ferite che hanno portato alla sua morte. L'uomo aveva anche deliberatamente danneggiato il veicolo del fratello per impedirgli di portare il padre ferito in ospedale per le cure.
Secondo testimoni e indagini, l'uomo chiedeva costantemente soldi a suo padre, con la vittima che ogni tanto gli dava i soldi e talvolta rifiutava, sapendo che il figlio usava i soldi per comprare sostanze stupefacenti.
Il giovane aveva precedentemente picchiato suo padre per essersi rifiutato di dargli i soldi necessari per comprare la droga.
In passato era stato riconosciuto colpevole in un caso di abuso di droga, per cui era stato ricoverato in un centro di riabilitazione.
Sulla base degli atti, il giorno del crimine l'imputato ha attirato suo padre nel cortile di casa con la scusa di dovergli parlare. Non appena la vittima si è avvicinata, l'imputato l’ha pugnalata 36 volte con un oggetto appuntito in diverse parti del corpo. Il fratello dell'imputato, vedendo l'accaduto dal balcone della sua camera, si è precipitato giù mettendo in macchina il padre con l'intenzione di portarlo in ospedale. Tuttavia, utilizzando il proprio veicolo, l'imputato ha bloccato la strada al fratello, schiantandosi più volte contro il suo veicolo, provocandone la rottura.
Il secondo fratello dell'imputato, che si trovava fuori casa al momento dell'incidente, ha allertato la polizia. Avendo ricevuto una chiamata da suo padre e sentendo le sue grida durante la chiamata, aveva capito cosa stesse succedendo, poiché conosceva precedenti casi in cui suo padre era stato ferito. Anche il fratello della vittima era accorso per portarla in ospedale, tuttavia l’uomo era già morto.
L'omicidio è avvenuto durante il periodo delle preghiere di Taraweeh lo scorso Ramadan. L'imputato era stato condannato a morte nel settembre 2021 dal tribunale penale di Al Ain.