COSTA D'AVORIO: CONGRESSO REGIONALE AFRICANO CONTRO LA PENA DI MORTE

24 Aprile 2018 :

Il Congresso regionale africano contro la pena di morte, svoltosi ad Abidjan in Costa d’Avorio il 9 e il 10 aprile, si è concluso con una Dichiarazione adottata per acclamazione dai circa trecento partecipanti nella sessione solenne di chiusura.
Intervenendo in Congresso, Antonio Stango, membro del Consiglio Direttivo di Nessuno tocchi Caino e già coordinatore del Congresso mondiale contro la pena di morte svoltosi ad Oslo nel 2016, ha ricordato l’impegno dell’associazione sia per ampliare il numero di Stati che votino a favore della prossima Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la moratoria universale delle esecuzioni (con missioni previste in quattro Stati africani), sia nel progetto in corso contro la pena di morte anche nell’ambito della ‘guerra al terrorismo’, che ci vede impegnati in partenariato con organizzazioni locali in Tunisia, Egitto e Somalia. Stango ha inoltre espresso la volontà di collaborare alle iniziative della Coalizione mondiale per l’abolizione dell’obbligatorietà della pena di morte come unica sentenza possibile per alcuni reati, norma che è ancora in vigore in alcuni Stati, ed ha aggiunto che Nessuno tocchi Caino ritiene importante giungere anche al superamento della pena del carcere a vita.
Le condizioni dei detenuti nei bracci della morte, anche nel caso di commutazione delle loro sentenze, sono state oggetto di un dibattito specifico e saranno il tema della Giornata mondiale contro la pena di morte del prossimo 10 ottobre.
Il Congresso regionale è stato propedeutico al 7 ° Congresso mondiale contro la pena di morte, che si terrà a Bruxelles nel febbraio 2019.

Dichiarazione finale del Congresso regionale africano contro la pena di morte

"Noi, partecipanti al congresso regionale africano di Abidjan (Costa d'Avorio) dal 9 al 10 aprile 2018, organizzato da ECPM - Insieme contro la pena di morte, in collaborazione con la Coalizione mondiale contro la pena di morte, FIACAT e la Commissione Nazionale per i Diritti Umani della Costa d’Avorio,
ADOTTIAMO questa Dichiarazione dopo due giorni di intenso dibattito, scambio di esperienze, testimonianze e dichiarazioni ufficiali;
SALUTANDO CON FAVORE:
- che il movimento abolizionista si sta sviluppando, in un mondo in cui quasi 3/4 Stati hanno rinunciato, di diritto o di fatto, all'applicazione della pena capitale;
- che dei 55 Stati africani 4/5 sono abolizionisti: 20 hanno abolito la pena di morte per tutti i reati e 22 osservano una moratoria sulle esecuzioni;
- che negli ultimi 10 anni 7 stati africani hanno abolito la pena di morte: Benin, Burundi, Congo, Gabon, Guinea, Madagascar, Togo.
RICORDIAMO:
- che il diritto alla vita è protetto da tutti gli strumenti internazionali e regionali in materia di diritti umani, in particolare dall'articolo 6 del Patto internazionale sui diritti civili e politici e dall'articolo 4 della Carta africana dei diritti umani e dei popoli;
- che l'abolizione della pena di morte è essenziale per l'effettiva tutela del diritto alla vita e il pieno riconoscimento della dignità intrinseca di tutti gli esseri umani;
- che nessuna disposizione di diritto internazionale prevede la pena di morte per i reati più gravi (genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra).
MA CONSTATANDO:
- che la lotta al terrorismo viene deviata da alcuni governi per estendere la portata della pena di morte e riprendere le esecuzioni;
- che la pena di morte è praticata in modo discriminatorio, in particolare in base allo stato socioeconomico e all'orientamento sessuale;
- che le persone condannate a morte soffrono, in ragione del loro status, di condizioni di detenzione che costituiscono un trattamento crudele, inumano e degradante;
- che ci sono ancora 13 Paesi in Africa che mantengono la pena di morte e spesso la applicano in modo arbitrario;
SOTTOLINEANDO LA NECESSITÀ DI COMPIERE NUOVI SIGNIFICATIVI PASSI VERSO L'ABOLIZIONE TOTALE DELLA PENA CAPITALE IN AFRICA,
CHIEDIAMO:
alle Organizzazioni intergovernative internazionali e regionali
- di continuare e intensificare la cooperazione con gli Stati e la società civile per promuovere l'abolizione della pena di morte in Africa;
- di adottare quanto prima possibile il progetto di Protocollo aggiuntivo alla Carta africana dei diritti umani e dei popoli sull'abolizione della pena di morte in Africa;
agli Stati presenti al Congresso di Abidjan:
- a Costa d'Avorio e Guinea di ratificare il Secondo Protocollo facoltativo al patto internazionale relativo ai diritti civili e politici;
- al Burkina Faso di adottare il progetto di Costituzione che prevede l'abolizione della pena di morte;
- al Ciad di abrogare la legge sul terrorismo del luglio 2015;
- alla Repubblica Democratica del Congo di votare a favore della Risoluzione delle Nazioni Unite che chiede una moratoria sulle esecuzioni;
agli Stati africani mantenitori della pena di morte:
- di abolire la pena di morte per tutti i reati;
- di stabilire una moratoria sulle condanne a morte e sulle esecuzioni, in conformità con le Risoluzioni delle Nazioni Unite e della Commissione africana sui diritti umani e dei popoli;
- di abolire la pena di morte obbligatoria;
- di raccogliere e pubblicare informazioni regolari, scientificamente affidabili e indipendenti sull'applicazione della pena di morte;
agli Stati africani abolizionisti di diritto o di fatto:
- di abolire la pena di morte per tutti i reati;
- di ratificare il Secondo Protocollo facoltativo al Patto internazionale sui diritti civili e politici;
- di sostenere l'adozione del progetto di Protocollo aggiuntivo alla Carta africana dei diritti umani e dei popoli concernente l'abolizione della pena di morte in Africa;
- di votare a favore della risoluzione dell'UNGA che chiede una moratoria universale delle esecuzioni nel 2018 e diventare co-sponsor di questa risoluzione;
- di sostenere gli attori della società civile che lavorano per l'abolizione della pena di morte;
ai parlamentari africani:
- di unirsi in reti nazionali, regionali e internazionali e portare il dibattito sull'abolizione al centro dei loro parlamenti;
alle Istituzioni Nazionali per i Diritti Umani:
- di integrare sistematicamente le questioni relative alla pena di morte nei loro piani d'azione e sollecitare i loro Stati ad abolire la pena di morte e votare a favore della Risoluzione per la moratoria;
alla società civile abolizionista:
- di aderire alla World Coalition Against the Death Penalty;
- di formare coalizioni nazionali contro la pena di morte o aderirvi;
- di impegnarsi nella sensibilizzazione e nell'educazione all'abolizione tra il pubblico, i responsabili politici, i media, gli opinionisti e la professione legale.

 

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