05 Dicembre 2020 :
La Corea del Nord ha fucilato un uomo in pubblico il 28 novembre 2020 come punizione per aver violato le norme sul coronavirus, hanno riportato fonti interne al Paese.
L’uomo giustiziato era accusato di contrabbando attraverso il confine chiuso con la Cina e la sua esecuzione secondo le autorità dovrebbe spingere la popolazione a rispettare le regole anti-covid.
Mentre la Corea del Nord afferma ufficialmente di non aver avuto neanche un caso di Covid-19, il regime di Kim Jong-un ha introdotto “misure emergenziali di quarantena di altissimo livello'', inoltre ai militari è stato ordinato di sparare contro chi tenta di attraversare il confine con la Cina, hanno detto le fonti.
"Hanno fatto un’esecuzione pubblica per minacciare i residenti nella zona di confine, dal momento che ci sono stati molti contatti con le persone dall'altra parte del confine, con parecchio contrabbando", ha detto una fonte.
“La vittima giustiziata era stata accusata di aver violato la quarantena poco prima che le misure di emergenza di altissimo livello entrassero in vigore intorno al 20 novembre. Un uomo sulla cinquantina che aveva cercato di contrabbandare con dei cinesi è stato fucilato il 28 novembre ", ha aggiunto.
La fonte non è stata testimone diretta dell'esecuzione pubblica ma ne ha parlato con una persona che era presente. Secondo quest’ultima, le autorità hanno cambiato il luogo dell'esecuzione per evitare il controllo internazionale.
"Avrebbero dovuto fucilarlo a Sinuiju, ma hanno deciso di farlo nella contea di Ryongchon, perché l’uomo era di quella zona. Se lo avessero fatto a Sinuiju, le notizie si sarebbero rapidamente diffuse oltre il confine con la Cina”, ha spiegato la fonte. Sinuiju è visibile oltre il fiume Yalu dalla città cinese di Dandong.
Temendo che i trafficanti possano portare il virus, il regime di Kim ha rafforzato la presenza militare lungo tutto il confine con la Cina nel tentativo di fermare il contrabbando.