CINA. SE RIMPATRIATI TRE UIGURI RISCHIANO L’ESECUZIONE

Huseyin Celil

05 Maggio 2006 :

se rimpatriati in Cina, tre dissidenti uiguri rischiano di essere condannati a morte, denuncia Radio Free Europe/Radio Liberty, riportando le preoccupazioni di numerose organizzazioni per i diritti umani.
Il primo dei tre uomini, il 37enne Huseyin Celil, ora cittadino canadese, è detenuto in Uzbekistan. E’ stato arrestato lo scorso 27 marzo a Tashkent , dopo che le autorità cinesi hanno chiesto all’Uzbekistan la sua consegna. In Uzbekistan, l’uomo era in attesa di rinnovo del suo permesso di soggiorno.
 “Le autorità uzbeke non dicono nulla, da loro non abbiamo notizie”, ha detto dal Canada la moglie di Celil, Komila Telindibaeva, precisando che nessuna accusa è stata formalizzata nei confronti del marito.
Prima di ottenere lo status di rifugiato politico in Canada nel 2001, Celil è stato un attivista per i diritti dei musulmani uiguri della Regione Autonoma Uigura dello Xinjiang, in Cina.
Dopo un periodo di detenzione in Cina, è fuggito in Kirgizistan nel 1996, poi si è recato in Turchia, infine in Canada.
“Abbiamo chiesto al Governo canadese di occuparsi del suo caso, affinché venga rilasciato e possa rientrare in Canada”, ha detto la moglie.
Gli altri due uiguri sono stati arrestati in Kazakistan lo scorso mese. Si tratta di Yusuf Kadir Tohti, 35 anni, e Abdukadir Sidik, di 30.
Il primo, che vive in Kazakistan dal 1996 ed è un insegnante di religione, viene accusato in Cina di incitamento al separatismo.
Il secondo ha lasciato la Regione Autonoma Uigura nel 1999, dopo aver protestato pubblicamente contro le politiche di Pechino ai danni delle minoranze.
Un portavoce del Congresso Mondiale Uiguro ha detto a RFE/RL che i dissidenti uiguri sono vittime della collaborazione tra gli stati dell’Asia centrale e la Cina. L’arresto di persone che lottano per la libertà del Turkestan dell’Est e la loro successiva estradizione in Cina farebbero parte di questa collaborazione.
Questo stesso mese, lo Uyghur Human Rights Project, con base a Washington, ha reso noto che Ismail Semed, attivista uiguro per i diritti umani, è stato condannato a morte e con ogni probabilità già giustiziato in Cina, dopo essere stato estradato dal Pakistan.
La Cina accusa gli uiguri – musulmani turcofoni – di violenze separatiste finalizzate alla creazione di uno stato indipendente, il Turkestan dell’Est.
 

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