CINA. “PIU’ CAUTELA NEI CASI CAPITALI”

In Cina gli imputati vengono spesso mostrati in catene agli spettatori

13 Marzo 2007 :

la Cina chiede alla propria polizia e magistratura di trattare con maggiore cautela i casi capitali.
In un documento emesso congiuntamente da Corte Suprema del Popolo, Procura Suprema del Popolo, Ministero della Pubblica Sicurezza e Ministero della Giustizia, viene raccomandato ai funzionari giudiziari di rispettare con scrupolo la legge nella ricostruzione dei fatti, raccolta delle prove, applicazione delle procedure e decisioni relative all’entità della pena.
Oltre a punire i criminali – afferma il documento – bisogna proteggere i loro diritti umani, compreso quello a non subire umiliazioni: non si potranno più esibire in pubblico persone sospettate o condannate a morte.
La polizia non dovrà usare la tortura nel corso degli interrogatori, al fine di estorcere confessioni, vietati inoltre metodi illegali di raccolta delle prove.
Per quanto riguarda i giudici, a ogni livello nella gestione di casi capitali dovranno prestare maggiore attenzione alla validità delle prove.
Tutti gli organismi preposti all’applicazione della legge dovranno collaborare tra loro, in modo che ogni condanna a morte venga emessa con equità.
Viene infine ricordato che la sola Corte Suprema del Popolo ha il potere di ratifica finale delle condanne capitali.
 

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