CINA: OTTO “TERRORISTI” GIUSTIZIATI NELLO XINJIANG

l’attentato suicida in Piazza Tiananmen a Pechino nell’ottobre 2013

25 Agosto 2014 :

l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua ha reso noto che otto persone erano state giustiziate per “terrorismo”, tra cui tre accusate di aver ideato l’attentato suicida in Piazza Tiananmen a Pechino nell’ottobre 2013.
Gli otto sarebbero separatisti uiguri coinvolti in una serie di attentati che hanno sconvolto la Cina dal 2013.
Tre dei condannati sono stati identificati dalla Xinhua come Huseyin Guxur, Yusup Wherniyas e Yusup Ehmet, ritenuti responsabili di aver “ordinato l’attacco terroristico” a Piazza Tiananmen, nel quale due turisti sono rimasti uccisi da una macchina che ha investito le persone presenti sulla piazza nel cuore di Pechino prima di scoppiare in fiamme. Tre attaccanti sono morti nell’incidente che Pechino ha subito attribuito a separatisti dello Xinjiang.
La Xinhua ha detto che altre cinque persone sono state giustiziate per fatti di terrorismo: Rozi Eziz, condannato per un attacco alla polizia di Aksu nel 2013; Abdusalam Elim per aver “organizzato e diretto un’organizzazione terroristica”; Memet Tohtiyusup per aver “guardato materiali audiovisivi di contenuto estremista religioso” e “ucciso un civile innocente” nel 2013; Abdumomin Imin, descritto come un “capobanda terrorista”, per aver guidato Bilal Berdi in attacchi contro la polizia nel 2011 e nel 2013.
La Xinhua, che nel dare la notizia ha citato il dipartimento pubbliche relazioni della Regione dello Xinjiang, non ha detto quando le esecuzioni sono state effettuate.
Le esecuzioni e le sentenze capitali fanno parte di un giro di vite messo in atto da Pechino dopo aver promesso una campagna lunga un anno contro il terrorismo sulla scia dell’attacco del maggio 2014 in un mercato della capitale dello Xinjiang, Urumqi, nel quale trentanove persone sono state uccise, insieme a quattro attaccanti, e più di 90 ferite quando gli assalitori hanno lanciato esplosivi e due veicoli fuori-strada attraverso la folla.
Nel mese di giugno, 13 persone sono state giustiziate per gli attacchi terroristici collegati ai separatisti dello Xinjiang.
Dilxat Raxit, portavoce del gruppo in esilio World Uyghur Congress, in una e-mail ha criticato il processo legale che circonda le esecuzioni, definendolo un “tipico (caso) di giustizia al servizio della politica”.
 

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