CINA: DUE CONDANNE CAPITALI PER L’OMICIDIO DELL’IMAM

01 Ottobre 2014 :

un tribunale nell’ovest della Cina ha condannato a morte due giovani per l'omicidio del capo della più grande moschea del Paese, hanno riferito i media statali, in un caso che ha evidenziato le divisioni nella regione dello Xinjiang.
Il Tribunale Intermedio del Popolo di Kashgar ha emesso le condanne capitali per Gheni Hasan e Nurmemet Abidilimit "con l'accusa di aver costituito e condotto gruppi terroristici e omicidi", ha scritto l'agenzia di stampa ufficiale Xinhua.
Una terza persona, Atawulla Tursun, è stata condannata all’ergastolo per "partecipazione a gruppi terroristici e omicidi", ha aggiunto la Xinhua.
"Il tribunale ha detto che la banda, guidata da Gheni Hasan, era influenzata dall’estremismo religioso e addestrava i suoi membri ad uccidere figure religiose patriottiche", conclude l’agenzia.
Il quotidiano China Daily ha riportato che Abidilimit ha 19 anni e Hasan 18, pur identificando Hasan come Aini Aishan, una traslitterazione cinese.
Jume Tahir, nominato dal governo come imam dell’antica moschea Id Kah a Kashgar, è stato ucciso lo scorso 30 luglio.
Citando il quotidiano Xinjiang Daily, il China Daily ha scritto che Hasan ha pianificato l'uccisione ritenendo che l'imam avesse distorto il vero significato del Corano, inoltre per Hasan l'uccisione di una persona così importante avrebbe provocato un forte impatto.
 

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