01 Aprile 2005 :
nell’Ospedale N° 3 della città di Guangzhou, collegato all’università Sun Yat-sen, i trapianti di fegato vengono effettuati in massima parte con organi prelevati da detenuti giustiziati, ha detto a Radio Free Asia un’infermiera dello stesso ospedale, intervistata via telefono.“Certo che lo sono”, ha risposto l’infermiera, cui è stato chiesto se gli organi vengano prelevati ancora prima della morte completa dei prigionieri, aggiungendo che “Si tratta di organi in ottime condizioni”.
“Se l’operazione non presenta complicazioni – ha detto a RFA un funzionario del Centro Trapianti dell’Ospedale N° 3 – il prezzo di un trapianto di fegato può variare tra 200.000 e 300.000 yuan” (24.000 e 36.000 dollari Usa).
Interrogato se gli organi vengano prelevati da prigionieri giustiziati, il funzionario ha risposto: “Per favore, non fate domande su come questi organi siano disponibili; in ogni modo, da anni facciamo nella stessa maniera”. Ha aggiunto che i pazienti in attesa di un trapianto riescono a ricevere un fegato in appena una settimana, o in un mese nei casi meno fortunati.
“Non c’è bisogno che tu lo sappia” ha risposto all’intervistatore, che gli aveva chiesto se gli organi provengano da persone ancora in vita.
Da tempo le organizzazioni per i diritti umani denunciano il collegamento tra l’alto numero di esecuzioni in Cina e la crescente domanda di trapianti, accusando le autorità di costringere i condannati a morte a firmare autorizzazioni all’espianto. In alternativa, i cadaveri dei giustiziati verrebbero fatti cremare, per non lasciare traccia del prelievo d’organo.
Da parte loro, le autorità di Pechino hanno più volte negato l’esistenza di un commercio di organi prelevati da condannati a morte.
Riferendosi proprio all’Università Sun Yat-sen, l’agenzia ufficiale Xinhua appena alcune settimane fa ha parlato della carenza di organi disponibili per trapianti. “Molte persone muoiono in attesa di un organo”, ha riportato l’agenzia.
(Fonti: Radio Free Asia, 31/03/2005)