CINA. AUTORITA’ AMMETTONO L’ESECUZIONE DI UN INNOCENTE

Una condannata a morte cinese sta per essere giustiziata

23 Marzo 2005 :

la polizia cinese ha ammesso di aver causato l’esecuzione di un innocente.
Nie Shubin, originario di un villaggio a sud di Pechino, è stato messo a morte nel 1995, all’età di 20 anni, dopo essere stato riconosciuto colpevole dell’omicidio e stupro di una donna.
Quando l’anno prima era stato arrestato, tutti nel villaggio erano rimasti sorpresi, dal momento che il giovane era conosciuto come timido ed educato.
A dieci anni di distanza dall’esecuzione di Nie, un altro uomo ha confessato di essere il vero autore dei crimini. La polizia non ha dubbi sulla sua colpevolezza, dal momento che l’uomo ha fornito una descrizione estremamente precisa della scena del delitto.
Per quanto riguarda Nie, secondo alcuni la polizia avrebbe all’epoca costretto il giovane ad una falsa confessione, sottoponendolo a violenze fisiche e psicologiche.
La vicenda – riportata da molti giornali cinesi - ha suscitato grande scandalo nel Paese, e potrebbe accelerare la decisione delle autorità di riattribuire alla sola Corte Suprema del Popolo il potere di conferma delle condanne capitali.
 

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