14 Giugno 2020 :
Roma 13 giugno 2020
Gli esponenti dell’associazione Nessuno tocchi Caino-Spes contra spem Rita Bernardini, Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti su quanto sta accadendo nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, hanno dichiarato quanto segue: “Le notizie che giungono da questo carcere dimostrano che quando c’è strage di legalità, lì c’è strage di popoli. Avevamo ricevuto segnalazioni su presunti pestaggi e avevamo invitato a sporgere denuncia, consigliando i detenuti di farsi refertare. Consapevoli come siamo della posizione di fragilità in cui versano quei detenuti che adiscono le vie legali avevamo informato i Garanti delle persone private della libertà personale. Anche alla luce dei fatti accaduti oggi, si vede come il carcere continui ad essere un luogo di estrema marginalità e di abbandono. E questo vale rispetto a tutta la comunità penitenziaria fatta di detenuti e di detenenti per usare parole di Marco Pannella. Invece proprio lì ci deve essere il maggior impegno da parte dello Stato affinchè manifesti tutta la sua forza con l’affermazione dello Stato di Diritto. Inoltre, la chiusura del carcere alla comunità esterna, per via dell’emergenza sanitaria, rischia di alimentare violenza, in assenza di trasparenza. Per questo auspichiamo una tempestiva riapertura degli istituti penitenziari alla comunità esterna e agli organismi di monitoraggio”.