CALIFORNIA (USA): AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA NON CONSEGNA SODIO TIOPENTALE ALLA FDA

28 Maggio 2012 :

l’Amministrazione Penitenziaria californiana non consegna le scorte di Sodio Tiopentale alla Fda. Il 27 marzo il giudice federale Richard Leon ha dichiarato “illegalmente importate” tutte le dosi di Sodio Tiopentale, ed ha ordinato agli stati di consegnare eventuali scorte alla FDA. Sono gli sviluppi di un’azione legale avviata il 3 febbraio 2011 dagli avvocati di 6 condannati a morte, e che nell’udienza del 9 febbraio 2012 ha visto salire a 21 i condannati a morte i cui avvocati sostenevano il ricorso contro la FDA.
Secondo il ricorso la Food and Drug Administration (l’agenzia federale che si occupa di testare ed approvare i farmaci) avrebbe tenuto un ruolo ambiguo nelle recenti importazioni dall’estero di Sodio Tiopentale.
I condannati  chiedevano che la Corte bloccasse le importazioni già avviate e future sulla base che tali farmaci non erano mai stati testati negli Usa, e c’era il rischio che fossero difettosi. La posizione della FDA, che in quanto agenzia federale risponde direttamente all’amministrazione Obama, era che la richiesta dei condannati a morte dovesse essere respinta perché rientra nei poteri discrezionali della FDA stessa consentire l’importazione di farmaci anche quando non sia stata completata la normale procedura di sperimentazione e approvazione del farmaco. Implicito nella posizione della FDA sembra esserci il concetto che un farmaco da utilizzare per le esecuzioni non ha bisogno dello stesso numero di controlli e verifiche di un farmaco da utilizzare per curare liberi cittadini.
Forse per togliere dall’imbarazzo la FDA per questa scomoda presa di posizione un’altra agenzia federale (anche questa quindi dipendente dall’amministrazione Obama), la DEA (Drug Enforcement Agency) era intervenuta lo scorso anno sequestrando il Sodio Tiopentale in Georgia, e in seguito in una serie di altri stati. 
Nel frattempo, e questo punto era già stato evidenziato dal giudice Leon, quasi tutti gli stati hanno sostituito il Sodio Tiopentale con il Pentobarbital. In teoria quindi le decisioni su questo argomento hanno effetti diretti di scarso rilievo, ma ne hanno certamente di indiretti, in quanto anche le procedure con cui le amministrazioni penitenziarie si approvvigionano di Pentobarbital sono già state messe in discussione.
Dagli atti allegati al processo del giudice Leon si è appreso che il Sodio Tiopentale in questione era stato prodotto in Austria da un impianto della Sandoz, acquistato all’ingrosso dalla britannica Archimedes Pharma Ltd., e spedito negli Usa dalla britannica Dream Pharma Ltd..
Oggi l’Amministrazione Penitenziaria ha reso noto di aver spedito il 1° maggio una lettera alla Fda in cui annuncia di non voler consegnare le proprie scorte, ritenendo sbagliato l’ordine del giudice Leon, e invitando la stessa Fda a presentare appello. La Fda subito dopo la sentenza non aveva rilasciato dichiarazioni, ma oggi nuovamente interpellata dai media ha annunciato che farà ricorso. In questo contesto si è appreso che anche Nebraska e South Dakota hanno rifiutato di consegnare le loro scorte, e che la Fda non ha preso misure contro di loro.
Uno degli avvocati che a nome dei condannati a morte si era rivolto al giudice Leon, Brad Berenson, ha evidenziato la straordinarietà della situazione, in cui degli stati palesemente contravvengono ad un ordine di un giudice federale.
 

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