14 Aprile 2014 :
l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) ha espresso profonda preoccupazione per il nuovo codice penale del Brunei Darussalam che prevede la pena di morte per numerosi reati, tra cui rapina, adulterio e blasfemia, e introduce la lapidazione come metodo specifico di esecuzione per reati di natura sessuale.Stupro, adulterio, sodomia, rapporti sessuali extraconiugali per i musulmani, insultare tutti i versetti del Corano e gli Hadith (trasmissione orale di detti, fatti, atti, comportamenti del Profeta), blasfemia, dichiararsi un profeta o non musulmano e l'omicidio sono altri reati per i quali la pena di morte potrebbe essere applicata in base al codice modificato, in vigore dal 22 aprile 2014. Tra le altre misure, il codice rivisto introduce la lapidazione come metodo di esecuzione per stupro, adulterio, sodomia e rapporti sessuali extraconiugali.
"L'applicazione della pena di morte per una così ampia gamma di reati viola il diritto internazionale", ha detto Rupert Colville, portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR). Egli ha aggiunto che "secondo il diritto internazionale, la lapidazione costituisce tortura oltre che una punizione o trattamento crudele, inumano o degradante ed è quindi chiaramente vietata”.
Notando che il Brunei ha mantenuto una moratoria di fatto sulla pena di morte dal 1957, l’OHCHR ha esortato il Governo a istituire una moratoria formale e lavorare verso l'abolizione totale della pratica.