19 Marzo 2018 :
L'Arabia Saudita ha decapitato un lavoratore indonesiano per omicidio, nonostante le ripetute richieste del presidente Joko "Jokowi" Widodo affinché gli fosse concessa clemenza.
M. Zaini Misrin di Bangkalan, East Java, è stato giustiziato il 18 marzo, secondo la Migrant Care, un'organizzazione indonesiana che si occupa delle condizioni dei lavoratori migranti indonesiani.
Zaini, che lavorava come autista, era stato condannato a morte il 17 novembre 2008, dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver ucciso il suo datore di lavoro, Abdullah bin Umar Munammad Al Sindy. Era stato arrestato il 13 luglio 2004.
La Migrant Care sospetta che il 53enne abitante del Bangkalan sia stato costretto a confessare l'omicidio.
Il gruppo sostiene inoltre che Zaini non abbia ricevuto assistenza legale durante il processo e che sia stato accompagnato solo da un traduttore ritenuto complice nel costringerlo a confessare il crimine che ha affermato di non aver commesso.
"L'Arabia Saudita non ha informato l'Indonesia [dell'esecuzione] né attraverso il consolato generale a Gedda né attraverso il ministero degli Esteri", ha detto il gruppo in un comunicato.
Il ministero degli Esteri indonesiano ha confermato l'esecuzione e il Migrant Care sostiene di non essere stata informata in anticipo da Riyad sulla decapitazione di Zaini.
Il presidente Jokowi ha chiesto clemenza per Zaini e altri indonesiani nel braccio della morte in Arabia Saudita in almeno tre occasioni: durante la sua visita a Riyadh nel settembre 2015, durante la visita di Re Salman a Giacarta nel marzo 2017 e attraverso una lettera inviata alle autorità saudite nel mese di novembre 2017.
Il consolato generale indonesiano a Jeddah aveva anche chiesto che il caso di Zaini fosse rivisto e una nuova inchiesta era stata condotta tra il 2011 e il 2014, secondo la Migrant Care. Gli sforzi legali, tuttavia, non sono riusciti a ribaltare la sua condanna.