27 Maggio 2005 :
Si è svolta a Roma la manifestazione indetta dall’Associazione Donne Marocchine in Italia e da Nessuno tocchi Caino per salvare Majda Mustapha Mahir, una cittadina marocchina di 40 anni condannata a morte in Arabia Saudita con l’accusa di aver ucciso sette anni fa il marito e che rischiava un’imminente decapitazione in Arabia Saudita.Il suo caso, ampiamente trattato dal Corriere della Sera del 24 maggio con un articolo in prima pagina di Magdi Allam e da tempo seguito dalle organizzazioni umanitarie, sembra aver avuto un esito positivo poiché, a poche ore dallo svolgimento della manifestazione, un comunicato stampa diffuso dall’Ambasciata saudita in Italia ha affermato che la sentenza sarebbe stata annullata addirittura quattro mesi prima.
Durante la manifestazione, i promotori hanno consegnato al personale dell’Ambasciata una lettera per chiedere conferma ufficiale dalla capitale Riad di quanto asserito nel comunicato.
Per Sergio D'Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, il comunicato diffuso è inquietante poichè parla di un annullamento dell'esecuzione che sarebbe avvenuto ben quattro mesi fa e di cui però nessuno aveva notizia.
“Una situazione – ha detto D’Elia - che rappresenta la riprova dell'esistenza di un regime autoritario in cui manca assoluta trasparenza nel processo penale e dove persone vengono giustiziate senza neanche saperlo.” Per questo Nessuno tocchi Caino ha chiesto anche al Ministero degli Esteri italiano di attivarsi per avere le conferme ufficiali dall'Arabia Saudita.
Souad Sbai, Presidente dell’Associazione Donne Marocchine in Italia, chiede, nel caso di conferma dell’annullamento, che Majda sia sottoposta ad un giusto processo.