04 Dicembre 2017 :
Jarvis Jay Masters oggi ha 55 anni. Da quando aveva 19 anni è detenuto nel penitenziario californiano di San Quintino, prima per una serie di rapine, poi con una condanna a morte per aver avuto un ruolo nell’uccisione di un agente penitenziario. All’epoca dell’omicidio Masters aveva 23 anni. Furono processati in 3: l’esecutore materiale, il “mandante”, e Masters, che non era sul luogo del reato ma secondo l’accusa aveva costruito il rudimentale coltello utilizzato per aggredire il sergente Howell Burchfield, 38 anni, bianco. Al processo, i primi due furono condannati all’ergastolo senza condizionale, Masters, nonostante un ruolo apparentemente minore ma in considerazione di precedenti penali considerati più corposi, venne condannato a morte. Dall’omicidio sono passati 32 anni. Nel frattempo Masters è diventato un buddista praticante, riceve visite e mantiene una fitta corrispondenza con importanti esponenti della comunità buddista statunitense, e condivide con diversi compagni del braccio della morte le sue meditazioni e le riflessioni sulla non-violenza. Ha scritto due libri, uno dei quali con la prefazione del premio Nobel per la pace Desmon Tutu, l’altro con la prefazione del maestro buddista Pema Chödrön. La Corte Suprema della California ha ordinato che il suo caso venisse riesaminato. Come risultato un giudice ha stabilito che i detenuti che avevano testimoniato contro di lui erano poco attendibili, ma comunque il processo era stato sufficientemente equo, e la pena di morte non era stata emessa in maniera irregolare. Lui continua a dichiararsi completamente estraneo ai fatti.
Qualsiasi cosa si pensi delle colpe di Masters, e dei suoi processi, Nessuno Tocchi Caino sa che ci vorranno ancora diversi anni prima che il processo nei confronti di Masters si concluda definitivamente, eventualmente mandando a morte una persona a distanza di oltre trent’anni dai fatti contestati.
E’ vero che la giustizia americana prevede una serie infinita di ricorsi a garanzia che sia giustiziato l’uomo “giusto”. Ma anche se fosse, anche se ogni dubbio, e nel caso di Jarvis Jay Masters i dubbi sono ancora molti, fosse allontanato, a salire sul patibolo sarà comunque una persona diversa da quella che era 32 anni prima.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite chiede ai Paesi mantenitori della pena di morte di introdurre una moratoria delle esecuzioni capitali. Lo Stato della California di cui lei è Governatore, non pratica di fatto la pena di morte dal 2006 ed ha il braccio della morte più popoloso degli Stati Uniti con circa 900 persone condannate.
Oggi, Nessuno tocchi Caino si rivolge a Lei Governatore Edmund Gerald Brown per chiederLe di legalizzare quanto di fatto accade nel suo Stato da oltre dieci anni e di introdurre una moratoria legale delle esecuzioni capitali. In questo modo lo Stato può salvare vite umane ma anche guadagnare, al di là dei tempi processuali o dei condizionamenti delle scadenze politiche, il tempo per valutare chi è oggi Jarvis Jay Masters insieme a quei circa 900 uomini che sono stati condannati a morte in California negli ultimi 40 anni.