24 Novembre 2022 :
La procura pubblica algerina il 19 novembre 2022 ha chiesto la condanna a morte per più di 70 persone accusate di aver torturato un uomo, averlo bruciato vivo e mutilato il suo corpo l'11 agosto 2021 nella regione della Cabilia, dopo averlo accusato ingiustamente di aver provocato un incendio, hanno riportato i media locali.
Gli imputati dell'omicidio di Jamal Ben Ismail vengono processati ad Algeri per "aver commesso atti terroristici e sovversivi contro la sicurezza dello stato e l'unità nazionale" e "aver partecipato all'omicidio deliberato e intenzionale".
Nel caso sono processati anche altri 25 imputati e la procura ha chiesto che vengano condannati a dieci anni di reclusione ciascuno per "raduno armato" e "diffusione del terrore tra la popolazione e creazione di un clima di insicurezza" attraverso le fotografie del crimine, la mutilazione del corpo e la pubblicazione di foto e video di questa brutalità".
Jamal, 38 anni, si era recato volontariamente nel distretto di Larbaa Nath Irathen a Tizi Ouzou, nel nord-ovest del Paese, per aiutare a spegnere gli incendi boschivi che avevano causato la morte di almeno 90 persone in una settimana.
Avrebbe poi appreso che alcuni residenti sospettavano che fosse coinvolto nell'accensione degli incendi dal momento che veniva da fuori, quindi si è consegnato alla polizia.
I video sui social media mostrano la folla che circonda l'auto della polizia su cui stava viaggiando Jamal e mostrano l’uomo che viene trascinano fuori dall'auto e picchiato.
Durante il processo, iniziato il 15 novembre, sono stati mostrati video che gli stessi imputati hanno pubblicato sui social media, che mostrano i crimini nei particolari.
Le immagini mostrano come Jamal sia stato torturato e bruciato vivo.
Anche i suoi effetti personali gli sono stati rubati, compreso il cellulare.