23 Giugno 2020 :
Un'Alta Corte dello Zimbabwe ha condannato a morte due rapinatori per aver ucciso un tassista ad Harare due anni fa, ha riportato The Herald il 22 giugno 2020.
La Costituzione dello Zimbabwe consente la condanna a morte di uomini maggiorenni riconosciuti colpevoli di omicidio aggravato, tuttavia dal 2005 viene osservata nel Paese una moratoria di fatto sulle esecuzioni e tutti i condannati a morte dopo alcuni anni ricevono la commutazione della pena in ergastolo.
Il giudice dell’alta corte Tawanda Chitapi ha affermato che gli omicidi commessi nel corso di rapine comportano inevitabilmente la condanna a morte in assenza di consistenti circostanze attenuanti.
Romeo Jambara (29 anni) e Norest Tamangani (31) sono stati condannati per l’omicidio volontario del tassista Taruvinga Mutiza.
Secondo il giudice non si tratta di omicidio premeditato, tuttavia gli imputati erano pronti a usare la violenza estrema ed erano disposti a tutto.
È un verdetto comune quando qualcuno viene ucciso durante una rapina, anche se l'intento originario era quello di rubare piuttosto che di uccidere, ha detto il giudice.
Una volta commesso l'omicidio, i due si sarebbero liberati del corpo lungo Acacia Road a Westgate, dopo aver rubato il taxi e le proprietà del conducente, inclusi cavi USB, caricabatterie, cellulare e portafoglio.
I condannati a morte godono di un appello automatico presso la Corte Suprema e in caso di conferma della sentenza la questione passa al Consiglio dei Ministri.
Lo Zimbabwe non compie esecuzioni dal 2005 e alla fine del 2019 erano circa 80 le persone nel braccio della morte. Nel marzo di quest'anno, il presidente Mnangagwa ha commutato in ergastolo le condanne a morte di tutti i condannati che si trovavano nel braccio della morte da almeno 10 anni.
Come ex prigioniero del braccio della morte, il Presidente da anni ricorda in pubblico di essere totalmente contrario alla pena di morte e che sta lavorando sugli strumenti legislativi per eliminare questo tipo di pena dalle leggi del Paese.