10 Maggio 2005 :
Nessuno tocchi Caino, la campagna internazionale per una moratoria universale delle esecuzioni capitali, ha rivolto un appello al Presidente dello Yemen Ali Abdullah Saleh affinché risparmi la vita di Amina al-Abduladif, di 21 anni, condannata a morte per aver ucciso il marito quando aveva 16 anni. Avrebbe dovuto essere fucilata il 2 maggio, ma le autorità yemenite - secondo l’Ong Ricerca e Cooperazione - hanno rinviato l'esecuzione al 22 maggio. Fonti della Commissione europea parlano invece del 7 giugno come data del rinvio.La petizione, firmata anche dal Presidente d’Onore di Ntc George Ryan, ex Governatore dell’Illinois, richiama il disposto della risoluzione approvata lo scorso 20 aprile per il nono anno consecutivo dalla Commissione diritti umani dell’ONU che chiede agli stati mantenitori di introdurre una moratoria delle esecuzioni, riconoscendo che l’abolizione della pena di morte contribuisce all’innalzamento della dignità umana e al progressivo sviluppo dei diritti umani.
Nessuno tocchi Caino ritiene che la giustizia applicata con clemenza non assolva nessuno dalle proprie responsabilità.
La giustizia applicata senza clemenza diventa una forma spietata, mutilata di giustizia.
Essere contrari alla pena di morte non significa dimenticare le vittime, o non stare dalla loro parte.
Al contrario, pensiamo che la contrarietà alla pena capitale significhi ricordare le vittime in maniera più giusta e completa.
La pena di morte non rappresenta il trionfo della giustizia, ma la sua sconfitta.
Non rappresenta solo la perdita del nostro senso di umanità, ma anche di un modo di vivere civile.
Un’intervento in favore di Amina non solo salverebbe una donna dall’esecuzione, significherebbe anche accogliere l’appello rivolto dalla Commissione diritti umani dell’Onu alla comunità internazionale.