25 Marzo 2015 :
La principale associazione di laboratori farmaceutici artigianali chiede ai propri iscritti di non fornire i farmaci per le iniezioni letali. Lo ha dichiarato oggi David Miller, direttore dell’International Academy of Compounding Pharmacists (IACP), la più grande associazione statunitense di operatori delle “compounding pharmacies” che riunisce circa 3.700 operatori del settore. È la prima volta che la IACP, che ha sede in Texas, prende posizione sul tema della pena di morte. In una intervista al Wall Street Journal, il principale quotidiano finanziario statunitense, Miller ha detto: “Siamo preoccupati per quello che potrebbe succedere se i laboratori artigianali continuano a fornire i farmaci letali. C’è il rischio sia di cause legali contro i laboratori, sia di atteggiamenti aggressivi nei confronti di quegli operatori di cui si dovesse scoprire l’identità”.È previsto nei prossimi giorni si riunisca anche il board della American Pharmacists Association (APhA), che ha in agenda una presa di posizione sulla collaborazione dei suoi 62.000 iscritti alle esecuzioni. Gli associati nella APhA lavorano nelle farmacie tradizionali, le quali è probabile siano comunque coinvolte, seppure indirettamente, in quanto sarebbero loro a fornire alcuni degli ingredienti principali ai laboratori artigianali. La maggior parte delle associazioni professionali del settore medico, tra cui la American Medical Association, la American Public Health Association, la American Board of Anesthesiology, e la American Nurses Association, vietano già ai loro iscritti di partecipare in alcun modo alle esecuzioni. Manca invece una presa di posizione esplicita della APhA, che anzi al momento prevede che, in presenza di una “regolare ricetta da parte di un medico” i farmacisti possano fornire anche i farmaci letali per le esecuzioni.
(Fonti: thinkprogress.org, 24/03/2015)