USA: ‘GRAVI INCONVENIENTI’ NELLE ESECUZIONI

30 Maggio 2012 :

il 3% delle esecuzioni Usa dal 1900 ad oggi ha presentato “gravi inconvenienti”. È il risultato di uno studio condotto dal professor Austin Sarat dell’Amherst College (Massachusetts) con i suoi studenti sulle circa 9.000 esecuzioni effettuate negli Usa dal 1900 al 2011.
Da uno studio attento, soprattutto sui quotidiani dell’epoca, è emerso che almeno 270 esecuzioni hanno presentato “gravi inconvenienti”, come condannati che prendevano fuoco durante l’esecuzione sulla sedia elettrica, impiccati strangolati dalle impiccagioni invece di morire per la rottura del collo, e dosi sbagliate di farmaci per le iniezioni letali.
Sarat ha commentato: “Considerata la gravità della decisione di mettere a morte qualcuno, e il divieto costituzionale delle punizioni crudeli, il fatto che 3 esecuzioni su 100 sono difettose dovrebbe essere causa di seria preoccupazione per tutti gli Americani”.
“Il modo con cui effettuiamo le punizioni ci dice chi siamo. Indica il livello di aderenza di una società ai propri standard di giudizio e giustizia, di colpa e di responsabilità, il proprio livello di comprensione dei concetti di pietà e perdono, e il modo particolare con il quale riteniamo di rispondere al male”.
“Purtroppo, il nostro attaccamento alla pena di morte ci mostra un aspetto sgradevole e sconveniente del carattere americano”.
Tra le esecuzioni recenti, il rapporto indica quella di Romell Broom in Ohio il 15 settembre 2009, esecuzione interrotta dopo 2 ore in cui gli incaricati hanno tentato di inserire gli aghi in varie parti del corpo di Broom. Allo scadere della seconda ora il direttore del penitenziario, Terry Collins, ha contattato il Governatore Ted Strickland, che ha emesso un ordine di sospensione. Da allora l’esecuzione non è stata rimessa in calendario a causa delle polemiche giudiziarie sul fatto che l’abortita esecuzione, con l’enorme stress cha ha causato al condannato, non costituisca già di per se “punizione crudele e inumana”, ossia il tipo di punizione vietato dalla Costituzione statunitense.
 

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