04 Maggio 2005 :
“La Commissione, di concerto con la presidenza dell’Unione europea, ha sollevato la questione della pena di morte in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza con l’Autorità palestinese, dichiarandosi estremamente preoccupata dalla prospettiva di una ripresa delle esecuzioni e invitando l’Autorità a non ratificare e a non eseguire nessuna condanna a morte”. Lo ha dichiarato la Commissaria alle Relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner, in risposta all’interrogazione scritta presentata dagli europarlamentari Marco Pannella e Emma Bonino, del gruppo Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa (ALDE), avente per oggetto la “Reintroduzione della pena di morte da parte di Mahmoud Abbas, Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP)”.Pannella e Bonino hanno chiesto alla Commissione se sia a conoscenza dell’autorizzazione, data dal Presidente dell’ANP, all’esecuzione di tre cittadini palestinesi rei di aver aiutato Israele a compiere “assassinii mirati” di attivisti palestinesi nella Striscia di Gaza. La notizia è comparsa il 16 febbraio 2005 sul Jerusalem Post, che ha riportato le dichiarazioni di Sakher Bsaisso, Governatore dell’Autorità nel Nord della Striscia.
Secondo lo stesso giornale, Mahmoud Abbas ha approvato anche decine di sentenze capitali nei confronti di palestinesi ritenuti colpevoli di omicidi di criminalità comune.
L’interrogazione riporta che il muftì di Gerusalemme, Sheikh Ikrima Sabri, il 25 febbraio 2005 ha confermato all’agenzia Reuters di essere stato chiamato da Mahmoud Abbas a pronunciarsi sulla sorte di 16 condannati a morte. Il 3 marzo 2005, il muftì ha confermato alla BBC di avere approvato le condanne a morte di cinque prigionieri.
Gli europarlamentari hanno quindi chiesto alla Commissione se non ritenga che sottoporre al parere di una autorità religiosa una decisione che spetta al potere civile costituisca una violazione dei principi dello stato di diritto.
In risposta, “la Commissione fa notare che l’Autorità palestinese sta elaborando un progetto di costituzione dopo aver consultato le organizzazioni della società civile e la popolazione sulla necessità di garantire un equilibrio tra il ruolo della religione e i principi costituzionali di uno Stato palestinese democratico e indipendente in conformità della tabella di marcia del Quartetto”.
La Commissione, cui è stato chiesto se intenda condizionare gli aiuti europei all'ANP al rispetto dei diritti umani fondamentali dei palestinesi, ha risposto che “Nell’ambito della politica europea di prossimità, l’Unione europea ha firmato di recente con l’Autorità palestinese un piano d’azione comune contenente un capitolo specifico sui diritti umani e sulle libertà fondamentali. Il programma di assistenza finanziaria della Commissione è soggetto a determinate condizioni connesse alla promozione del buon governo all’interno dell’Autorità palestinese. Nell’ambito dell’Iniziativa europea per la democrazia e i diritti umani (EIDHR), la Commissione ha pubblicato di recente un invito a presentare proposte, destinato alle organizzazioni della società civile, riguardante misure di sensibilizzazione in favore dell'abolizione della pena di morte. La Commissione continuerà ad impegnarsi per far rispettare i diritti e le libertà civiche fondamentali”.
(Fonti: Nessuno tocchi Caino, 04/05/2005)