01 Ottobre 2014 :
Seppure con il divieto per gli avvocati di rendere pubblici i dati, lo stato dovrà fornire informazioni sulla fonte di approvvigionamento dei farmaci e sulle identità dello staff che compie le esecuzioni. Lo ha confermato oggi la Corte d’Appello del Tennessee, respingendo il ricorso del Procuratore Generale contro la sentenza con cui, a gennaio, la giudice “civile” Claudia Bonnyman della Davidson County Chancery Court aveva ordinato all’amministrazione penitenziaria di fornire agli avvocati di un gruppo di condannati a morte i dati necessari a valutare le biografie professionali del personale che gestirà le prossime esecuzioni, compresa la loro identità.L’ordine confermato oggi prevede che gli avvocati non debbano comunicare i dati da loro appresi né al pubblico, né ai condannati. Contro questa decisione l’11 agosto l’Ufficio del Procuratore Generale aveva presentato ricorso, sostenendo che la legge del 2013 che garantisce l’anonimato ai membri del team di esecuzione possa aver senso anche rispetto ad una procedura giudiziaria schermata dalla pubblica diffusione.
Le ragioni di un gruppo di 10 condannati a morte sono state rappresentate da alcuni avvocati dell’Ufficio federale del Difensore d’Ufficio. Oggi l’avvocato Kelley Henry ha detto alla stampa di essere soddisfatta della conferma, e che rimarrà da vedere se l’ufficio del procuratore tenterà il ricorso davanti alla Corte Suprema di stato.
Sono 11 i condannati a morte del Tennessee che si sono uniti in questa “azione collettiva”.
Billy Ray Irick aveva la data di esecuzione fissata per il 7 ottobre, ma il 25 settembre la Corte Suprema di stato ha sospeso la sua esecuzione a tempo indeterminato, in attesa che si completi l’iter giudiziario del ricorso collettivo.
(Fonti: The Tennessean, 29/09/2014)