27 Agosto 2025 :
La Corte Suprema di Taiwan ha respinto l'appello del condannato a morte Cheng Yi-lung, confermando una precedente decisione dell'Alta Corte di Taiwan di respingere la sua richiesta di un nuovo processo, ha riferito l’agenzia CNA il 27 agosto 2025.
La sentenza ha concluso che l'Alta Corte di Taiwan non abbia commesso errori nel respingere la petizione di Cheng, che chiedeva un nuovo processo a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale sulla pena di morte.
Cheng aveva sostenuto che la sentenza n. 8 della Corte Costituzionale del 20 settembre 2024, che dichiarava incostituzionali le condanne a morte obbligatorie, gli forniva motivo di richiedere un "supporto speciale" attraverso un nuovo processo.
A giugno, Cheng ha presentato la sua petizione all'Alta Corte di Taiwan, citando la sentenza della Corte Costituzionale come nuova evidenza.
L'Alta Corte di Taiwan ha stabilito che la decisione della Corte Costituzionale consente ai condannati a morte di chiedere al Procuratore Generale di presentare un ricorso straordinario, ma non giustificava un nuovo processo.
Secondo l'Alta Corte di Taiwan, la petizione di Cheng si basava su un'errata interpretazione della legge e pertanto non soddisfaceva i requisiti per la riapertura del caso.
Cheng ha presentato ricorso contro la sentenza, ma la Corte Suprema ha respinto il suo ricorso e confermato la decisione iniziale.
Attualmente ci sono 36 detenuti nel braccio della morte a Taiwan, tra cui Cheng e Huang Chun-chi, condannati a morte nel 2000 per rapimento e omicidio.
La sentenza della Corte Costituzionale del 2024 ha dichiarato la pena di morte costituzionale a certe condizioni, invalidando al contempo la disposizione che imponeva la condanna a morte come unica pena per determinati reati.