PENA DI MORTE. NESSUNO TOCCHI CAINO, IL 10 OTTOBRE PORTI ATTENZIONE SULLE ESECUZIONI IN IRAN

IRAN - Varie

09 Ottobre 2025 :

L’associazione Nessuno tocchi Caino, in vista del 10 ottobre giornata mondiale contro la pena di morte, richiama l’attenzione sull’escalation di esecuzioni registrate in Iran. Sono infatti oltre 1200 le esecuzioni registrate da inizio anno secondo il monitoraggio quotidiano delle notizie da parte di Nessuno tocchi Caino. “Un’ondata che non ha precedenti negli ultimi decenni con un’intensificazione dell’uso della pena di morte anche e soprattutto a fini repressivi di ogni forma di dissenso.”
Una pratica vergognosa per la stessa teocrazia che dà conto ufficialmente delle esecuzioni solo nel 10% dei casi. Per il resto sono le organizzazioni non governative a rivelare le cifre della macchina della morte.
A essere puniti sono innanzitutto comportamenti legati alla droga: il 50% dei giustiziati lo sono per questo tipo di reati, nonostante la pena di morte in questi casi debba essere esclusa secondo il diritto internazionale. Così come, nonostante il divieto assoluto di giustiziare chi era minorenne al momento del fatto, l’Iran a oggi ne ha impiccati almeno 5.
Sono riprese le esecuzioni compiute in pubblico: almeno 8 da inizio anno. Le donne giustiziate sono state almeno 39. Ad essere maggiormente perseguitati sono i dissidenti politici, i manifestanti, le donne e le minoranze etniche (curdi, baluchi, afghani). Almeno 18 i giustiziati con l’accusa di collaborazionismo con Israele.
Un ritmo di esecuzioni in costante crescita tanto tremendo quanto la recente rivendicazione e l’elogio da parte dei media e delle autorità iraniane del un massacro compiuto dai Mullah nel 1988 quando vennero giustiziati, in un breve lasso di tempo, oltre 30.000 oppositori politici.
Esecuzioni e condanne a morte pronunciate da tribunali che procedono al di fuori dei principi del giusto processo, che ricorrono alla tortura per estorcere confessioni. Come iniqui sono i processi condotti dai tribunali rivoluzionari che dovrebbero occuparsi della sicurezza nazionale. Senza contare che in Iran, non c’è solo la pena di morte ma punizioni inumane e degradanti come l’amputazione delle mani o estrazione degli occhi.
In questa notte dei tempi, emerge la coscienza orientata ai diritti umani con l’iniziativa nonviolenta dei detenuti nei bracci della morte iraniani che ogni martedì, da 88 settimane ormai conducono uno sciopero della fame, che si è esteso a 56 carceri del paese, per dire basta alla pena di morte e a cui ogni settimana partecipa dall’Italia Elisabetta Zamparutti, tesoriera di Nessuno tocchi Caino che ha dichiarato: “Non so se si debba dare per scontato che un regime sanguinario come quello iraniano ammazzi senza alcuna forma di contenimento o, peggio, ci sia una forma di accondiscendenza nei confronti del regime e di razzismo nei confronti dei 1000 giustiziati che non meritano una parola, una manifestazione, una mobilitazione”.

 

altre news