PAKISTAN: PRIGIONIERO IMPICCATO NEL CARCERE DI MACHH

Saulat Mirza

12 Maggio 2015 :

il prigioniero del braccio della morte pakistano Saulat Mirza è stato giustiziato alle 4:30 di mattina nel carcere di Machh in relazione gli omicidi dell'ex amministratore delegato della compagnia KESC Shahid Hamid, del suo autista e di una guardia, commessi nel 1997. L’impiccagione di Saulat Mirza porta a 101 il numero totale di esecuzioni da quando il Pakistan ha revocato la moratoria autoimposta sulla pena di morte nel dicembre 2014, dopo il massacro dei Talebani in una scuola a Peshwar. Con un’ambulanza il corpo del giustiziato è stato spostato dal carcere a Quetta, poi nel pomeriggio un volo della Pakistan International Airline (PIA) lo porterà fino a Karachi. Le misure di sicurezza sono state rafforzate intorno al carcere in occasione dell’impiccagione, che è avvenuta alla presenza del magistrato Hidayatullah. L’11 maggio Saulat Mirza ha incontrato la sua famiglia per l'ultima volta, il giorno prima della sua esecuzione.
Fratelli, sorelle e nipoti di Saulat sono stati tra i parenti giunti al carcere di Machh per incontrare il detenuto pluriomicida.
Secondo fonti della prigione, tra i 25 e i 30 parenti hanno incontrato Saulat, in gruppi di sei, in una stanza del carcere. A distanza di anni dal crimine, il caso dell’omicidio dell’ad della KESC MD attirò ancora una volta l'attenzione dei media quando il killer reo confesso Saulat Mirza, legato al partito MQM, fece rivelazioni sorprendenti in un video diffuso alcune ore prima della sua prevista esecuzione a marzo.
La sua impiccagione è stato rinviata più volte da quando i canali televisivi hanno messo in onda la sua dichiarazione video, in cui ha sostenuto che l’omicidio dell’ad gli fu ordinato dal capo del MQM Altaf Hussain, che nega invece ogni coinvolgimento nell’uccisione.
La moglie del prigioniero condannato, Nighat Malik, aveva chiesto di rinviare l'esecuzione di altri 2-3 mesi, sostenendo che il marito è un testimone chiave necessario per appurare la verità. Tuttavia la scorsa settimana, l'Alta Corte di Sindh ha respinto la petizione volta a rinviare l'esecuzione di Saulat e riaprire il caso.
Un tribunale antiterrorismo di Karachi questo mese ha emesso un nuovo e definitivo ordine di esecuzione.
 

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