PAKISTAN: IMPICCATI QUATTRO CONDANNATI PER TERRORISMO

02 Dicembre 2015 :

quattro condannati per terrorismo sono stati giustiziati per il loro coinvolgimento nel massacro della Scuola Pubblica dell’Esercito a Peshawar, che lo scorso dicembre costò la vita ad oltre 150 persone, soprattutto bambini.
"Quattro militanti coinvolti nell'attacco alla Scuola sono stati impiccati questa mattina nella prigione di Kohat", ha reso noto un funzionario della sicurezza di Peshawar.
Si tratta delle prime impiccagioni per l’assalto terroristico operato dai Talebani e delle prime impiccagioni di civili condannati da tribunali militari, che sono stati istituiti dopo la strage attraverso un emendamento costituzionale.
Il 1° dicembre, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale Raheel Sharif, aveva firmato i mandati di esecuzione per i quattro terroristi, tra i quali figurano Maulvi Abdus Salam, Hazrat Ali, Mujeeb ur Rehman alias Ali alias Najeeb Ullah, e Sabeel alias Yahya.
Hazrat Ali era stato condannato per il suo coinvolgimento nella raccolta di fondi per effettuare l'attacco contro la Scuola. Mujeeb ur Rehman alias Ali alias Najeeb Ullah era stato ritenuto coinvolto nel trasporto di 10 attentatori suicidi per un attacco contro la base a Peshawar dell’aeronautica militare, oltre al favoreggiamento nell’attacco contro la Scuola.
Anche Sabeel alias Yahya era stato riconosciuto colpevole di coinvolgimento nell’attacco della base dell’aeronautica e di favoreggiamento nel massacro della Scuola, mentre Maulvi Abdus Salam era stato riconosciuto colpevole di aver ospitato attentatori suicidi poi utilizzati nel massacro. Tutti e quattro i terroristi erano membri attivi del Gruppo Jihad Toheedwal (TWJ), una fazione dei talebani pakistani, e avrebbero ammesso la propria colpevolezza davanti al giudice.
Nel mese di agosto, dopo un processo che si è svolto a porte chiuse, l'esercito ha annunciato che sei terroristi legati all'assalto della Scuola sarebbero stati giustiziati, mentre un settimo è stato condannato all’ergastolo.
Il primo ministro Nawaz Sharif aveva chiesto al Presidente di rigettare gli appelli di quattro di loro, affermando che non meritano "alcuna pietà".
 

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