PAKISTAN: IL 70% DELLE CONDANNE A MORTE PER TRAFFICO DI DROGA VIENE ANNULLATO

27 Marzo 2014 :

il settanta per cento delle condanne a morte emesse dalla magistratura di primo grado per traffico di droga viene annullato dai giudici di grado superiore, rivelano le statistiche presentate all'Assemblea Nazionale pakistana.
Secondo i dati, su 100 persone condannate a morte per traffico di stupefacenti nel paese dal 1997, da quando cioè viene applicata la legge che prescrive la pena di morte per questo tipo di reato, le Alte Corti e la Corte Suprema hanno annullato nello stesso periodo la condanna a morte di almeno 70 di loro.
"La maggior parte di queste condanne è stata annullata dai giudici superiori per insufficienza di prove o errori nella procedura”, ha detto al The Express Tribune Raja Amir Abbas, avvocato presso la Corte Suprema , che ha seguito numerosi casi di traffico di droga. La sanzione minima per chi viene trovato in possesso di oltre 10 kg di droghe illecite, sulla base della Legge sulle Sostanze Stupefacenti del 1997, è il carcere a vita, ha ricordato l’avvocato, aggiungendo che la pena massima consiste nella condanna capitale.

Sono 444 le persone attualmente sotto processo in tutto il Paese in casi di droga punibili con la morte, secondo le statistiche presentate.

I dati sono stati forniti dal Ministero dell'Interno su sollecitazione di Shireen Mazari, deputato del Pakistan Tehreek-e-Insaf.
Un totale di 522 condanne a morte sono state emesse nel Paese negli ultimi cinque anni, secondo il Ministero dell'Interno. Le esecuzioni tuttavia sono sospese fino a quando la questione della pena capitale non sarà discussa dal Primo ministro e dal Presidente, fa sapere il Ministero.

 

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