ONU: LA GUERRA AL TERRORISMO NON E’ UNA SCUSA PER VIOLARE I DIRITTI UMANI

06 Novembre 2015 :

il Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite ha accusato l'Iraq di violare i diritti umani dei propri cittadini in nome della guerra al terrorismo. L'Iraq è uno dei sette Paesi esaminati dal Consiglio Diritti Umani, che monitora l’applicazione da parte degli Stati del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici. Il Consiglio di 18 esperti indipendenti ha riconosciuto la necessità dell’Iraq di adottare misure per combattere gli atti di terrorismo. Questo, in particolare, alla luce dei gravi crimini commessi dal cosiddetto Stato Islamico, tra cui omicidi, rapimenti, stupri, riduzioni in schiavitù e torture.
Tuttavia il Consiglio ha affermato che questi atti orribili non giustificano le violazioni dei diritti umani commessi contro civili da parte delle forze di sicurezza irachene e da gruppi armati alleati, nei loro sforzi per sconfiggere lo Stato Islamico.
Il vice-presidente del Consiglio Diritti Umani, Yuji Iwasawa, ha detto che gli esperti sono preoccupati dalle notizie secondo cui la polizia spesso utilizza la tortura per estorcere confessioni di persone sospettate di terrorismo e altri crimini.
"Le confessioni ottenute sotto coercizione vengono usate come prova in tribunale per cui molte donne private della libertà vengono stuprate e aggredite sessualmente, inoltre molte morti in carcere sono il risultato della tortura", ha detto Iwasawa.
L'organismo ONU ha invitato l'Iraq a prendere in considerazione l'abolizione della pena di morte, che giudica troppo utilizzata e non soddisfacente gli standard internazionali secondo cui la pena capitale può essere utilizzata solo per i "crimini più gravi".
Il Consiglio prende atto che 240 persone sono state giustiziate in Iraq negli ultimi due anni e che più di 1.700 persone si trovano nel braccio della morte.
 

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