10 Maggio 2006 :
l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha eletto i 47 membri del Consiglio per i Diritti Umani, il nuovo organismo che sostituisce la Commissione Diritti Umani.Tra i paesi eletti - scelti tra 63 candidati - compaiono la Cina, Cuba, l’Arabia Saudita e la Russia; niente da fare invece per l’Iran ed il Venezuela. Il Consiglio si insedierà il prossimo 19 giugno. Secondo il direttore esecutivo di Human Rights Watch, Kenneth Roth, il Consiglio è decisamente migliorato rispetto alla screditata Commissione perché molti Paesi accusati di violazioni che erano membri – tra cui Sudan, Zimbabwe, Libia, Congo, Siria, Vietnam, Nepal, Sri Lanka, Eritrea ed Etiopia - non si sono candidati per ottenere seggi.
“I governi che hanno la tradizione di cercare di indebolire la protezione dei diritti umani attraverso la loro adesione alla vecchia Commissione sono al Consiglio una minoranza notevolmente ridotta”, ha detto Roth. Yvonne Terlingen, rappresentante alle Nazioni Unite di Amnesty International, ha spiegato di essere "abbastanza soddisfatta" che i Paesi eletti forniscano una buona base per un nuovo "organismo forte ed efficace per i diritti umani". "Alcune nazioni sono state elette con un background lacunoso sulle libertà individuali, ma anche loro sono ora impegnate a sostenere i massimi standard sui diritti umani".
Gli Stati Uniti hanno avversato la creazione del Consiglio, che a loro giudizio non fa abbastanza per prevenire che ottenga seggi chi viola i diritti umani. Washington ha quindi deciso di non candidarsi.
Kristen Silverberg, vice segretario di stato Usa, ha affermato: "Nel complesso, crediamo che ci sia un miglioramento rispetto alla Commissione. Siamo determinati a impegnarci attivamente nelle prossime settimane con tutti i membri eletti... per garantire che questo organismo sia efficace. Crediamo che l'esame vero per questo consiglio sia la capacità di prendere iniziative adeguate in casi seri di violazioni di diritti umani come in Darfur, Burma, Corea del Nord e altri posti".
Anche l'Italia, che a marzo ha accettato la riforma come del resto tutta l'Unione Europea, ha mosso riserve e non si è presentata per essere eletta.
La Russia si è candidata nel gruppo regionale più conteso, l'Europa dell'Est, dove si sono presentati tredici Paesi per sei seggi. E' stato il solo gruppo dove è stato necessario un secondo turno di votazioni. Gli altri prescelti sono: Azerbaijan, Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Ucraina. Per l'Africa i tredici eletti sono: Algeria, Camerun, Gibuti, Gabon, Ghana, Mali, Mauritius, Marocco, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Tunisia e Zambia. I tredici asiatici prescelti sono: Bangladesh, Bahrein, Cina, India, Indonesia, Giappone, Giordania, Malaysia, Pakistan, Filippine, Corea del Sud, Arabia Saudita e Sri Lanka. La sconfitta dell'Iran in questa categoria "mostra soltanto la loro mancanza di peso nella comunità internazionale", ha spiegato Richard Grenell, portavoce della missione Usa alle Nazioni Unite. In America Latina e Caraibi, la scelta è caduta su Argentina, Brasile, Cuba, Ecuador, Guatemala, Messico, Perù e Uruguay. I sette Paesi eletti per il blocco occidentale sono Gran Bretagna, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Olanda e Svizzera.
Mentre Cuba definisce la sua elezione "una vittoria", la dissidenza cubana ha nel complesso condannato l'elezione del Paese nel nuovo Consiglio dell'Onu per i diritti umani, definendola per lo piu' ''un errore''. Dal canto suo, Maria Beatriz Roque - altra figura di spicco del dissenso, liberata nel 2004 per ragioni di salute dopo la condanna a una lunga pena detentiva - ha definito ''un errore'' la scelta dell'Assemblea generale dell'Onu. ''Come dissidente e come persona, ho visto io stessa queste violazioni dei diritti umani'', ha detto Roque, un'economista di 61 anni, riferendosi all'aggressione da lei subita nella sua abitazione il 25 aprile scorso ad opera di individui che agivano
per conto della polizia politica.
(Fonti: Apcom, Ansa, Afp, 10/05/2006)