17 Marzo 2021 :
Tra le crescenti violenze in Myanmar a seguito del colpo di stato del 1° febbraio 2021, l'esercito il 16 marzo ha imposto la pena di morte come possibile punizione per tradimento, dissenso e altri reati contro il governo.
Sulla base dell’ordine che stabilisce la legge marziale, il Consiglio di Amministrazione dello Stato delle forze armate, istituito in seguito alla presa del potere, ha dichiarato che assumerà anche l'amministrazione dei tribunali di Yangon, ha riportato l’agenzia Kyodo News.
Tra i suoi crescenti tentativi di reprimere le proteste contro il colpo di stato, la giunta militare ha detto che avrebbe imposto pene severe, comprese lunghe pene detentive e la morte, per reati tra cui tradimento e dissenso, ostacolo al servizio militare o civile, diffusione di notizie false e della paura, secondo i media locali.
Sono 23 le categorie di reati che, secondo l'ordine, comportano un processo davanti alla corte marziale, senza possibilità di appello per sentenze o riconoscimenti di colpevolezza.
Tuttavia, una domanda per annullare una condanna a morte potrà essere presentata al generale Min Aung Hlaing, presidente del Consiglio di Amministrazione dello Stato, entro 15 giorni dalla condanna, secondo l'ordine.
La legge marziale è stata dichiarata in due township di Yangon, Hlaingthaya e la vicina township di Shwepyithar, il 14 marzo, dopo che i militari avevano aperto il fuoco sui manifestanti anti-colpo di Stato, uccidendo almeno 38 persone.
Il 15 marzo sono seguiti ordini analoghi per altre quattro township di Yangon.