14 Aprile 2021 :
La televisione di stato del Myanmar ha riferito il 13 aprile 2021 che sette persone sono state condannate a morte dalla corte marziale per il loro ruolo nell'uccisione di una donna che avrebbe collaborato con i militari.
L'esercito ha intensificato la repressione nei confronti di chi nel Paese si oppone al suo governo, a seguito del colpo di stato di febbraio.
La scorsa settimana, altre 19 persone sono state condannate a morte dalla corte marziale per l'uccisione del collaboratore di un ufficiale dell'esercito a Yangon.
Per quanto riguarda l’omicidio dell’informatrice dei militari, i sette condannati avrebbero commesso direttamente o aiutato a commettere il crimine il 15 marzo, in una zona di Yangon dove è stata dichiarata la legge marziale.
La vittima avrebbe passato ai militari informazioni sui manifestanti e altri oppositori.
Nello stesso caso, altri diciannove imputati sono stati condannati da tre a sette anni di carcere. Le sentenze sono state emesse il 12 aprile.
Nelle aree in cui è stata dichiarata la legge marziale, i crimini ritenuti più gravi vengono giudicati dalla corte marziale, che può emettere condanne a morte. Non sono ammessi appelli.
Dal colpo di stato del 1° febbraio fino al 13 aprile, le forze di sicurezza hanno ucciso in Myanmar almeno 714 persone, secondo l'Associazione di Assistenza per i Prigionieri Politici, che monitora la situazione nel Paese del sud-est asiatico.