24 Aprile 2007 :
'Abbiamo deciso che decideremo insieme con la Ue nel prossimo consiglio ministeriale di maggio sulla presentazione di una risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali; nel caso in cui non ci fosse una decisione Ue ci riserveremo di procedere autonomamente sulla base di una coalizione dei volenterosi'. Lo ha precisato il ministro degli Esteri Massimo D'Alema nel corso della conferenza stampa finale della riunione dei ministri degli esteri dei 27 a Lussemburgo. 'Nel caso non ci sia un consenso Ue - ha detto D'Alema - abbiamo deciso che il Consiglio dei ministri valutera'. Non escludo che l'Italia decidera' di muoversi egualmente'.'Tuttavia ritengo giusto cercare un' iniziativa comune dell'Ue su questo tema', non solo per la nostra generale impostazione europea 'ma anche per avere successo', ha detto D'Alema.
'Ci daremo ancora qualche giorno - ha aggiunto il ministro degli Esteri - per fare verifiche attraverso contatti bilaterali con gli stati membri dell'Onu, per valutare l'effettiva disponibilita' a votare la risoluzione'.
'La valutazione e' che - ha precisato D'Alema - la risoluzione deve essere presentata a colpo sicuro'. D'Alema ha ricordato che al momento ci sono 90 Paesi che hanno aderito alla 'Dichiarazione di associazione' fatta insieme all'Ue per la moratoria. Questo vuol dire che non c'e' 'la certezza di un voto positivo perche' bisognerebbe poter contare su 96' voti.
D'Alema ha riportato inoltre una lettera inviata oggi da Amnesty International al Consiglio dei ministri degli Esteri nella quale l'organizzazione 'mette in guardia l'Ue dal chiedere in modo prematuro un voto, dal momento che un eventuale insuccesso avrebbe conseguenze negative'.