13 Marzo 2008 :
nella giornata di oggi le autorità indiane del distretto di Kangra, nel nord dell’India, hanno prima arrestato e detenuto per 10 ore oltre 100 dei partecipanti alla “Marcia fino in Tibet” – principalmente monache e monaci tibetani – e poi li hanno condannati a 14 giorni di fermo per essersi rifiutati di firmare un impegno a non proseguire la marcia. Lo rende noto la delegazione radicale che partecipa alla marcia iniziata il 10 marzo, composta da Sergio D'Elia, deputato e Segretario dell'Associazione Nessuno tocchi Caino, Matteo Mecacci e Marco Perduca, Vice Presidenti del Senato del Partito Radicale Nonviolento.I manifestanti si trovano attualmente nel centro di detenzione di Yateri Niwas e se entro i 14 giorni di fermo non sarà sottoscritto l’impegno a fermare la marcia, i militanti tibetani rischiano fino a 5 anni di carcere in base ad una legge che regola la presenza degli stranieri in India.
Gli arrestati hanno subito intrapreso uno sciopero della fame, a cui i tre esponenti radicali si sono associati, per vedere garantito il diritto di manifestazione e di continuare la “Marcia fino in Tibet”. Nelle prossime ore è possibile che siano prese ulteriori iniziative.
Per questi motivi D’Elia, Mecacci e Perduca hanno deciso di prolungare la loro presenza in India per seguire gli sviluppi della lotta nonviolenta dei militanti tibetani.
Sono intanto giunte a 102 le adesioni di deputati europei all'appello lanciato ieri da Marco Pannella e Marco Cappato a sostegno del popolo uiguro della regione del Turkestan Orientale cinese e di Rebiya Kadeer, leader nonviolenta uigura esponente del Partito Radicale Nonviolento.
Tra i firmatari i tre vice-presidenti italiani del Parlamento europeo Mario Mauro, Luigi Cocilovo e Luisa Morgantini, i presidenti di gruppo Graham Watson (ALDE), Monica Frassoni e Daniel Cohn-Bendit (Verdi) e Cristiana Muscardini (UEN).