12 Novembre 2014 :
la magistratura del Malawi ha reso noto che presto ri-esaminerà i casi dei prigionieri che sono stati condannati alla pena di morte obbligatoria.Il riesame riguarderà solo la determinazione della sentenza, secondo Joseph Chigona, Cancelliere dell’Alta Corte del Malawi e della Corte d’Appello Suprema del Malawi.
Il riesame delle sentenze è in linea con la decisione dell’Alta Corte riunita come Corte Costituzionale nel caso Kafantayeni e altri v Attorney General n° 12 del 2005 (Caso Kafantayeni) e della Corte d’Appello Suprema del Malawi nel caso Mclemonce Yasin contro la MSCA della Repubblica n° 25 del 2005 (Caso Mclemonce).
La Sezione 210 del Codice penale (Cap.7:01 delle leggi del Malawi), prima di essere modificata nel 2011, stabiliva che "qualsiasi persona condannata per omicidio deve essere condannata a morte".
La Sezione non permetteva all'Alta Corte di esercitare discrezione (nel condannare un sospettato di omicidio) tenendo conto di circostanze attenuanti e aggravanti del caso di specie, e decidere se imporre una pena minore.
In effetti, secondo la magistratura, la Sezione imponeva la pena di morte obbligatoria per chi veniva riconosciuto colpevole di omicidio.
La costituzionalità della pena di morte obbligatoria fu così contestata nel Caso Kafantayeni. Il 27 aprile 2007, l’Alta Corte stabilì che l'imposizione della pena di morte obbligatoria costituisce una violazione del diritto a un processo equo previsto dalla Sezione 42 della Costituzione ed è quindi incostituzionale.
"A scanso di equivoci, l'Alta Corte non ha abolito la pena di morte, ma piuttosto ritiene che i tribunali dovrebbero essere in grado di prendere in considerazione tutte le circostanze del caso e decidere se imporre la pena di morte o una pena inferiore", ha chiarito Chigona.
La Corte d'Appello Suprema del Malawi nel Caso Mclemonce ha stabilito che i casi di tutti i prigionieri condannati alla pena di morte obbligatoria debbano essere riesaminati tenendo conto di circostanze attenuanti e aggravanti del caso per decidere la condanna più appropriata.
La Corte ha inoltre osservato che è dovere del Direttore della Pubblica Accusa (DPP) portare dinanzi all’Alta Corte per essere ri-sentenziati tutti i prigionieri condannati a morte ai sensi delle disposizioni obbligatorie della Sezione 210 del codice penale.
"La Magistratura desidera informare l’opinione pubblica che è pronta per iniziare il riesame dei casi", ha detto Chigona.
(Fonti: nyasatimes.com, 11/11/2014)