05 Febbraio 2022 :
Un uomo, non identificato, giustiziato “recentemente” a Rajai Shahr. Condannato per omicidio con la procedura di “qassameh”.
La notizia è riportata da IHR, che cita come fonte originaria la testata online “Hamshahri”, la quale però non fornisce né nome del condannato, né la data esatta della sua uccisione.
Al processo, l'unico testimone è stato ritenuto non idoneo a testimoniare dai giudici, e poiché l'imputato, che aveva ammesso il fatto ma negato l'intenzione, è stato dichiarato “los”. Los può essere dichiarato nei casi di qisas (omicidio o lesioni) dove non ci sono prove sufficienti ma il giudice non è convinto dell’innocenza di un imputato. In tal caso, la vittima o il parente più prossimo della vittima hanno il diritto al qassameh. Qassameh si basa sul giuramento sul Corano da parte di un certo numero di familiari della vittima. Nei casi di omicidio premeditato, sono necessari 50 membri maschi della famiglia della vittima. Nei casi di omicidio non premeditato sono “sufficienti” 25 maschi. Va notato che le persone che giurano nelle cerimonie qassameh non è necessario siano state testimoni dei fatti, e spesso di fatto non lo sono.
Hamshahri ha aggiunto che la sentenza di 1° grado è stata impugnata dal legale dell'imputato e trasmessa alla Sezione 32 della Suprema Corte, che ha confermato la sentenza. Nella sua testimonianza in tribunale, l'imputato aveva detto: “Io e la vittima eravamo amici ma qualche tempo fa abbiamo avuto un disaccordo su una questione economica. Ci siamo dati appuntamento il giorno dell'incidente in modo che potesse restituirmi i soldi che gli avevo prestato. Ma quando è arrivato, ha lanciato un sasso contro la mia macchina e mi ha puntato contro una pistola, quindi gli ho afferrato la mano ed è stato sparato un colpo e l'ho colpito. Sono fuggito spaventato. Credetemi, non sono stato io a portare una pistola, apparteneva a lui".