20 Aprile 2006 :
dieci persone sono state impiccate all’alba nel carcere di Evin, a nord di Teheran, dopo essere state riconosciute colpevoli di omicidio. Le esecuzioni sono avvenute alla presenza dei familiari delle vittime e dei condannati.''Tutti gli impiccati sono stati riconosciuti responsabili di assassinio e le famiglie delle vittime non hanno voluto accordare loro il perdono. Pertanto sono stati messi a morte, come prevede la legge'', ha dichiarato Mahmoud Salarkia, procuratore aggiunto a Teheran, in un'intervista al quotidiano Etemad.
I 10 sono stati identificati dalla stampa come: Saeed P., Mehdi C., Ali Kh., Reza T., Davar K., Vahid S., Shahram B., Saeed H., Ali Asghar N., e Mehdi S.
Altri due condannati a morte per omicidio sono invece riusciti ad evitare l’esecuzione, essendo stati graziati dai parenti delle loro vittime. Dovranno scontare una pena inferiore a 10 anni di reclusione.
Il giurista iraniano Nemat Ahmadi ha commentato le dieci impiccagioni ricordando che "da anni non si assisteva in Iran ad esecuzioni di massa''.
”Il ritorno a questo tipo di esecuzioni – spiega Ahmadi – corrisponde alla necessità del nuovo governo iraniano di tornare alle pessime abitudini dei primi anni successivi alla rivoluzione”, quando ancora era in vita il fondatore della Repubblica Islamica, l’Ayatollah Khomeini.